Scritto da Bruno Bertucci

Cominciamo dall'ultimo accaduto: la trasferta alla Dacia Arena è stata vietata ai tifosi giallorossi con l'accusa di essere un pericolo pubblico quando si muovono in massa.

Decisione alquanto discutibile presa dal prefetto di Udine e dagli organi competenti (?), con annesse diverse motivazioni, tra cui annoveriamo diversi furti agli autogrill (a nostro avviso non appurate) e numerosi scontri (con tifoserie di Hellas, Atalanta e Chelsea. Tutte squadre con cui i supporters giallorossi hanno acredini e dissapori di lungo corso). Perché puntiamo il dito su questa decisione? Per diversi motivi, due dei quali sono: la sottoscrizione di una card (denominata club away), che permette di accedere alle manifestazioni sportive fuori la capitale ma in territorio italico e l'amicizia che sussiste tra la tifoseria della Roma e quella dell'Udinese.

Tutto ciò, sembra invece essere conseguenza dei disordini avvenuti a Verona con conseguente arresto da parte di 21 ultras della Roma (prontamente liberati la mattina dopo vista la non sussistenza di gravi accadimenti). Non sono ultime queste iniziative, mirate a denigrare una parte specifica del tifo, proprio quella frazione più calda e più innamorata della squadra. Proprio quei ragazzi a cui è stato vietato l'accesso alla manifestazione sportiva in programma questo week end, sono quelli che tutti poi osannano sui social. Quante volte dobbiamo assistere ad atti di incoerenza da parte delle autorità?

Chi colora il settore e chi finanziaria veramente una squadra di calcio sono proprio loro, senza i tifosi il football non avrebbe un così tanto seguito. Non si tratta, però, solo di un problema circoscritto a Roma, perché anche i tifosi del Verona sono stati legalmente impossibilitati ad assistere a Sampdoria-Hellas (nonostante tra di loro ci sia un gemellaggio, certificato dai vessilli scaligeri nella curva doriana). Queste prese di posizione hanno solamente l'incentivo per provocare altro astio all'interno dello stadio e fuori. Prossima trasferta, per i giallorossi, è a Napoli.

Cosa faranno, dunque, le autorità? Chiuderanno anche quella, visto che i rapporti tra le due compagini si sono inaspriti ancora di più (provocando indignazione e non tenendo conto che materialmente dei soggetti economici hanno acquistato una tessera che permette di andare a vedere la partita) o la apriranno (mostrando l'incoerenza legislativa su ciò)?

Diamo fiducia alla tifoseria, tralasciando l'ostruzionismo ed i giochi di potere per poter tornare, finalmente, a gustarci una sana partita di pallone con tutti gli attori in campo e sugli spalti. Il calcio è della gente ed il giocattolo funziona solo se tutti gli stakeholder continuano ad essere attivi in questo determinato settore. 

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