Scritto da Alessandro Maria Savoia

La squadra di Ancelotti batte 3-1 il Barcellona dopo essere andata sotto: al Bernabeu grande partita!

Si sarebbe giocato in tutta Europa, come vuole la prassi e per la nostra gioia, ed arriveremo a parlare degli altri campionati con calma ma è innegabile che l’attenzione di tutto il mondo calcistico, e dicendo “tutto il mondo” non usiamo un eufemismo, sia stata catturata come al solito dal Clasico. Sarà che Real Madrid-Barcellona, rispetto ad altri “derby nazionali” (vedi Juventus-Inter o Manchester United-Liverpool), rappresenta qualcosa di più: una sfida che va oltre il calcio, che sfiora pericolosamente i limiti del nazionalismo, dell’appartenenza a due filosofie, calcistiche e non, assolutamente differenti. Da una parte lo strapotere madrileno, il club, forse, più affascinante e ambito del mondo perché fa della vittoria, della potenza e dell’immagine un biglietto da visita ben chiaro nel panorama calcistico presente e passato.

Dall’altra parte il “barcellonismo” ha quasi lo status di una religione, nel ruolo di quelli che si oppongono allo strapotere della capitale attraverso il bel gioco, la fantasia, quell’impercettibile arroganza mista ad incoscienza: il Barcellona è la patria degli olandesi, belli non quanto vincenti, e adesso del “tiki taka”, vincente quanto contrario ad ogni dettame tattico moderno. Al Bernabeu, stavolta, la spunta la squadra di Ancelotti, ormai “Re Carlo” a Madrid e dintorni, grazie ad una rimonta insperata e fortemente voluta: apre le danze Neymar a freddo, facendo calare un alone di paura sul Bernabeu. Ma i “blancos” mostrano quel tipo di forza che farebbe impazzire i sostenitori di tutto il mondo, intrisa di una voglia matta di rivalsa: il rigore di Ronaldo, non particolarmente in vena di grandi giocate, riequilibra il risultato. Saranno Pepe e Benzema, dopo una magistrale azione di contropiede a dare il colpo del ko a Luis Enrique e i suoi e a riaprire una Liga che sembrava incanalarsi su binari ben precisi. Il Real si porta a -1 dalla vetta che lo stesso Barcellona divide con un sorprendete Siviglia, vittorioso contro il Villareal. Al Real quindi il primo round, tutto rimandato alla gara di ritorno.

In Inghilterra invece occhi puntati sull’Old Trafford dove il fin qui titubante Manchester United ospita la prima della classe: il Chelsea di Jose Mourinho.Blues che si portano avanti grazie al gol di Didier Drogba, uno di quelli che non perde il vizio del gol invecchiando, ma vengono incredibilmente ripresi all’ultimo minuto di recupero grazie ad una rete in mischia di Robin Van Persie. Mourinho incappa nel secondo pareggio stagionale dopo quello contro il Manchester City, altro 1-1. Un risultato che comunque può andare bene ai Blues, ancora saldamente in vetta con quattro punti sul Southampton. Proprio i Saints si rivelano ancora una volta di più la vera rivelazione della Premier: ottenendo tre punti contro lo Stoke si mantengono due punti sopra il City di Pellegrini, al secondo posto. I Citizens infatti cadono in trasferta sul campo del West Ham, il Liverpool non va oltre il pareggio in casa contro l’Hull City (ancora a secco Balotelli).

Passiamo alla Bundesliga che manda in scena una giornata interessante. Il Bayern di Guardiola, dopo l’esaltante vittoria in Champions sulla Roma, non riesce a segnarne neanche uno al Borussia Monchengladbach ma mantiene comunque il primo posto. Proprio il Borussia M. si posiziona in seconda posizione insieme a Wolfsburg e Hoffenheim. Impensierisce invece lo stato dell’altro Borussia, il Dortmund, passato da contendente degli ultimi quattro campionati ad una sorprendente lotta per non rtrocedere. Enigmatiche tra l’altro le differenze di prestazione dei gialloneri in Champions, ancora imbattuti, e in campionato dove hanno racimolato appena sette punti in nove giornate. La crisi della squadra di Klopp stavolta gli costa una sconfitta contro l’Hannover in casa. La distanza dal Werder Brema ultimo in classifica è di appena tre punti, dal Bayern capolista di ben quattordici.

Spostandoci in Francia incontriamo la prima sconfitta del Marsiglia di Bielsa: allo Stade de Gerland finisce quindi l’imbattibilità degli uomini del “Loco” grazie al Lione. Bene invece il Paris Saint Germain che in casa doma 3a 0 il Bordeaux grazie alla doppietta di Lucas Moura e alla rete di Lavezzi. Marsiglia che rimane comunque saldamente in testa a 25 punti davanti a Psg, Lione e Saint Etienne.

powered by social2s