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Tre papi e sei sindaci si sono susseguiti da quel lontano 1992, ovvero da quando Francesco Totti calcò per la prima volta un campo di Serie A.

Oggi in uno stadio stracolmo la Roma si giocava una partita fondamentale per la prossima stagione, ma le telecamere ed il cuore dei presenti erano tutti rivolti verso il numero 10 dei giallorossi. Che l’aria era di quelle speciali lo si intuisce fin da subito, neanche inizia la partita e la Curva Sud imbastisce una splendida coreografia con su scritto “Totti è la Roma”, il capitano preso dall’emozione si alza dalla panchina e visibilmente commosso va ad omaggiare i suoi tifosi inchinandosi. I giocatori in campo sembrano distratti, come affascinati da cotanta atmosfera surreale, talmente sono imbambolati che il giovane Pellegri (classe 2001) supera agilmente Manolas e firma il vantaggio del grifone.

Bastano 11 minuti alla Roma, però, per rientrare in partita grazie al gol di Dzeko. Il bosniaco va vicino alla doppietta personale, ma Lamanna gli nega la gioia. Una Roma che adesso sembra veramente convinta a tornare in vantaggio e ci va vicinissima con El Shaarawy. Il primo tempo finisce sul punteggio di 1 a 1. Le ostilità si riaprono con i giallorossi all’attacco costretti a vincere visto che il Napoli sta facilmente annientando la Samp al Marassi. Al 54esimo entra Totti al posto di Salah ed il pubblico inizia a stropicciarsi gli occhi. Iniziano a scendere le prime lacrime tra i tifosi della Roma. Pianto che si trasforma in urlo di gioia al 74esimo quando De Rossi raccoglie un assist di Dzeko anticipando involontariamente Totti e portando in vantaggio i suoi. Come una sorta i staffetta Capitan Futuro raccoglie volentieri l’eredità del pupone ed insieme corrono festanti sotto la curva. Passano 5 minuti e Lazovic pareggia i conti. Ma come ogni favola che si rispetti tutti attendono il finale da sogno. Bisognerà aspettare fino al 90esimo, quando Perotti segna la rete del 3 a 2 su assist ancora di Dzeko e fa diventare un tripudio l’Olimpico. La gara finisce con una Roma diretta in Champion’s League, ma i riflettori adesso sono tutti per Totti.

Finisce l’era di un grande calciatore con il consueto giro di campo e la lettura di un discorso. “Mi piace pensare che la mia carriera diventi per voi una favola” con queste parole termina la carriera di un artista che ha fatto emozionare tutti gli appassionati di questo sport. L’ultima Roma di Totti ha vinto, adesso starà alla società tracciare delle linee guida precise per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.