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Nel posticipo della 35^ giornata di Serie A, una splendida Roma annienta con un sonoro 4 a 1 un Milan in crisi nera.

L’ex aereoplanino giallorosso ha schierato una formazione a trazione anteriore, ma la squadra capitolina è riuscita a prendere fin da subito le redini del gioco. Dopo appena mezz’ora di gioco Dzeko firma la sua personale doppietta facendo vedere tutto il suo repertorio: classe e fiuto del gol. Al 38esimo è solamente il palo a negare la gioia del gol a Nainggolan. Il primo tempo si conclude con una Roma straripante grazie ai suoi contropiedi. La seconda frazione di gioco continua sulla falsa riga della prima con i capitolini che hanno il pieno controllo del match.

Al 76esimo Pasalic accorcia le distanze riaprendo virtualmente la partita, ma l’illusione dura appena due minuti per colpa del classico “gol dell’ex”: El Shaarawy, su assist di Dzeko, incastona il pallone sotto all’incrocio dei pali. All’84esimo Dzeko è costretto a chiedere il cambio per problemi fisici, tutto lo stadio si aspetta l’ingresso di Totti (accolto con cori e striscioni da parte della Curva Sud del Milan, nonostante tra le tifoserie delle due compagini non corre buon sangue) ed invece Spalletti opta per Bruno Peres andando quindi a schierare una difesa a 3 per non correre rischi (?). San Siro diventa una bolgia con i tifosi di Milan e di Roma che applaudono il capitano giallorosso, che seduto in panchina ringrazia lo stadio e guarda sconsolato il finale di partita. Finale di partita che neanche a farlo apposta si riaccende all’86esimo con l’espulsione di Paletta ed un calcio di rigore per i giallorossi, proprio il rigore che poteva regalare l’ennesima standing ovation a Totti e l’applauso nella “scala del calcio”.

Niente di tutto ciò, è capitan futuro a siglare il 4 a 1 ed a chiudere definitivamente i conti. Finisce così, senza recupero. A 3 giornate dalla fine la Roma dovrà ben guardarsi dal Napoli a solo un punto di distanza per entrare in Europa dalla porta principale. Il clima è teso nella capitale ed il dualismo tra Totti e Spalletti potrebbe risultare deleterio.