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Roma - Prima sconfitta in campionato per il Manchester City. L’Atletico Madrid aggancia in vetta il Real che inanella l’ennesimo pareggio. Pari anche per il Bayern di Ancelotti mentre il Nizza continua a vincere.

Partiamo dalla Premier League dove il City di Guardiola, fino ad ora a punteggio pieno, cade contro il Tottenham nello scontro diretto. Gli Spurs s’impongono 2-0 grazie all’autorete dei Kolarov e al gol di Alli e si portano a un solo punto di distacco dalla capolista. Ne approfittano anche Arsenal, 1-0 in casa del Burnley, e Liverpool, 2-1 sullo Swansea City, che si portano a 16 punti ovvero a -2 dalla prima posizione.

La sconfitta contro i Reds di Klopp costa tra l’altro la panchina a Francesco Guidolin visti i 4 punti racimolati fin qui dal suo Swansea. Continua il periodo no di Mourinho e dello United che non vanno oltre l’1-1 casalingo contro lo Stoke City mentre torna a sorridere Antonio Conte visto che il suo Chelsea vince 2-0 in casa dell’Hull City e si porta a 13 punti in classifica. Sono ben sei infine i pareggi sulle dieci partite totali in questa giornata di Premier.


Passiamo alla Liga dove a sorpresa Barcellona e Real Madrid non riescono a portare a casa il bottino pieno. Le Merengues sembrano ormai soffrire ufficialmente di una sindrome del segno “x” visto che inanellano il terzo pareggio consecutivo, stavolta contro l’Eibar al Santiago Bernabeu. Vince invece l’Atletico Madrid, 2-0 contro il Valencia appena passato sotto la guida di Cesare Prandelli, e agganciano i cugini in testa al campionato con 15 punti. Cade invece il Barcellona sul campo del Celta Vigo che si conferma, in piccolo, bestia nera dei catalani: finisce 4-3 per i ragazzi di Berizzo dopo che lo scorso anno rifilarono all’andata altre quattro reti a Luis Enrique & co. Serve a poco la doppietta di Pique e il gol di Neymar. I Blaugrana rimangono a 13 punti e vengono sorpassati dal Siviglia che sistema con un risicato 2-1 la pratica Alaves.


In Ligue 1 continua a vincere e convincere il Nizza con Balotelli ancora protagonista. I rossoneri infatti s’impongono 2-1 sul Lorient grazie anche ad una bellissima rete dell’ex milanista che poi si fa espellere. Rosso comunque ritenuto ingiusto da molti e che ha portato poi lo stesso direttore arbitrale a ritrattare pubblicamente la propria decisione: l’attaccante non incorrerà quindi in una squalifica. Esagera invece il Monaco che distrugge con un sonoro 7-0 il Metz fuoricasa e rimane al secondo posto con un punto di ritardo. Staccato di tre lunghezze troviamo il Psg, terzo posto, che batte 2-0 il Bordeaux grazie ad una doppietta di Cavani, al momento capocannoniere della Ligue1 con 8 reti. Vince anche il Lione contro il Saint Etienne mentre non va oltre l’1-1 il Marsiglia sul campo dell’Angers.


Primo scivolone per il Bayern Monaco di Ancelotti che dopo la sconfitta in Champions contro l’Atletico Madrid non va oltre l’1-1 all’Allianz Arena contro il Colonia. E’ scoppiato un improvviso nervosismo in Baviera che poco ha a che fare con i risultati visto il rollino di marcia tenuto finora dalla squadra: 5 vittorie e 1 pareggio con una differenza reti di +14. La punizione scippata da Alaba a Lewandowski nel finale di partita unita alle dichiarazioni post gara di Neuer e Boateng, che se l’è presa con il reparto avanzato, sono indizi di un clima inspiegabilmente teso visto l’avvio di stagione ma staremo a vedere se il focolaio divamperà o si tratta solo di una settimana particolarmente storta. L’Hertha Berlino, vincendo 2-0 contro l’Amburgo, accorcia quindi le distanze dalla vetta e si porta a -3. Cade invece il Borussia Dortmund contro un ottimo Bayer Leverkusen e rimane al terzo posto, con 12 punti, in compagnia di Colonia e la sorpresa Lipsia che fino a qualche anno fa navigava nella quinta divisione tedesca. Infatti i Bullen (tori) hanno una storia alquanto particolare: nati appena nel 2009, mediante l’acquisizione della licenza sportiva del SSV Markranstädt (squadra di un paese limitrofo militante in quinta divisione), rientrano nel progetto intercontinentale del colosso austriaco Red Bull che rileva, e crea, formazioni in ogni angolo del mondo. L’idea è da subito chiara: l’azienda infatti decide di investire circa 100 milioni di euro sulla società per portarla rapidamente al vertice. In appena sette anni la squadra è arrivata in Bundesliga e adesso, dopo essere riuscita al primo colpo a battere il Borussia Dortmund, continua a sorprendere. Ci sono anche due interessanti curiosità sulla società: non potendo inserire nel nome della squadra un marchio commerciale la Red Bull ha deciso di rinominarla RasenBallsport Lipsia (letteralmente “sport della palla sul prato”) così da far coincidere le iniziali, RB, con quelle del proprio marchio; per i poveri tifosi del SSV Markranstädt, che videro la propria squadra essere presa e distrutta per far spazio al nuovo colosso, c’è stato un  lieto fine: un anno dopo la fondazione del RB Lipsia infatti la Red Bull, a spese proprie, ricreò da zero il SSV che fu iscritto alla Sesta Serie e poi reso indipendente dalla multinazionale austriaca.