Scritto da Alessandro Maria Savoia

La squadra di Mourinho vince ancora e tenta una fuga lampo mentre il Spagna Luis Enrique vince per ben 6a0; in Germania tornano solitari in vetta i bavaresi battendo il Colonia.I

“blues” di Mourinho non scherzano più ma sono serissimi: il Chelsea vince ancora con un netto 3-0 sul malcapitato Aston Villa e si lancia a sedici punti, cinque lunghezze sopra la terza classificata. Una vera e propria fuga dopo appena sei giornate che fa ben sperare i tifosi londinesi riguardo la stagione: non a caso, come ha detto lo stesso SpecialOne, lui vince sempre alla seconda stagione. Willian,Oscar e naturalmente Diego Costa i marcatori. Sorpresa invece in seconda posizione dove si instaura con decisione il Southampton, sfruttando un avvio stentato delle altre “big”: trascinata dal solito Pellè, ormai più realtà che sorpresa, la formazione di Koeman batte un insidioso Qpr, invischiato da subito nella zona retrocessione.

Due punti sotto, pochi ma pur sempre importanti, il City di Pellegrini che come sempre non disdegna lo spettacolo e sul campo dell’Hull City s’impone 4-2 grazie ad Aguero, doppio Dzeko e ancora una volta Frank Lampard, uomo del momento tra i “citizens”. Sorrisi anche per Van Gaal, anche se lo United in questo incipit di campionato dà tutto meno che certezze: stavolta i Red Devils s’impongono sul West Ham grazie alle reti di Van Persie e Rooney, tre punti vitali. Finiscono in pareggio invece i due derby di giornata: a Liverpool continua il periodo no dei Reds guidati da Rodgers, tanto che i tabloid iniziano già a puntare il dito contro un Balotelli ancora a secco in campionato, e il derby con l’Everton finisce 1a1. Stesso risultato a Londra tra Arsenal e Tottenham nonostante serva poco a tutti e due le squadre che ora rischiano di perdere contatto con le prime posizioni.

Passiamo rapidamente in Spagna dove il Barcellona domina e doma con estrema facilità il Granada della famiglia Pozzo: nel sei a zero blaugrana ci mette lo zampino tre volte un ritrovato Neymar e due il solito Leo Messi. I gol dell’argentino in carriera diventano 401, numeri imbarazzanti. Tiene il colpo l’Atletico di Simeone che risponde con un 4-0 interno sul Siviglia di Emery, che scala al terzo posto, e rimane appaiato in seconda piazza in compagnia del Valencia. Subito dietro, a quattro lunghezze dal Barcellona capolista, il Real di Ancelotti espugna con un secco due a zero lo stadio del “sottomarino giallo”, il Villareal. Non c’è bisogno di dire che il secondo gol dei “blancos” è firmato Cristiano Ronaldo.

Chi invece ha sorpreso un po’ tutti gli esperti, per come tra l’altro era partita l’avventura alla guida dell’Olympique Marsiglia, è il “Loco” Bielsa, alla sesta vittoria consecutiva e in cima alla Ligue1 con la chiara intenzione di rimanerci. Mentre i suoi esultano per un fondamentale gol al Saint-Etienne, neanche gli ultimi arrivati visti i quattordici punti in campionato, il tecnico cileno sorseggia placidamente il proprio caffè seduto a bordo campo.”Loco” appunto per molti, una follia che affascina molti e a volte fa porre più di una domanda ai tifosi. Per adesso il Marsiglia va a gonfie vele, stacca il Psg, grande favorito, di ben cinque punti e può guardare tutti dall’alto.Il più vicino è il Bordeaux, altra rivelazione in terra francese, che batte 2-1 il Rennes e rimane due punti sotto la prima.Altro pareggio invece per il Psg, orfano di Ibrahimovic, inc asa del Tolosa: l’idea è che di questo passo Blanc non mangerà alcun dolce natalizio.

In Germania invece è stata finalmente ristabilito l’ordine naturale delle cose. Ordine che vuole il Bayern in testa, in cima alla classifica della Bundesliga: il 2-0 in casa del Colonia proietta i bavaresi due punti sopra il Borussia Monchengladbach , addirittura tre sul Leverkusen, terzo e in calo dopo un avvio sfavillante. Chi non convince per nulla è il Dortmund di Klopp che con sette punti conquistati in cinque giornate si trova più vicino alla terz’ultima che alle zone alte.Stavolta perde in casa dello Shalke04 e deve rimandare ancora l’inizio della risalita.Perchè una risalita dev’esserci e Klopp lo sa bene.

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