Roma - Debutta il 15 aprile al teatro Greco, l’opera musicale drammatica Beatrice Cenci, premiata al Festival della Commedia musicale e Musical d’Autore “Domani forse Broadway” e attualmente selezionata tra i finalisti del concorso “PRIMO” (premio Italiano del Musical originale).

Nata da un’idea di Simone Martino, che ne ha composto le musiche e che ne ha scritto la drammaturgia insieme a Giuseppe Cartellà, è diretta dal regista e attore Davide Lepore.

L’ambientazione è storica e i fatti sono realmente accaduti. Siamo a Roma, intorno al 1590. Beatrice Cenci è una nobildonna che ha avuto la sfortuna di avere per padre un conte violento e dissoluto. Dopo la morte della madre, fu messa a sette anni, nel Monastero di Santa Croce a Montecitorio. Ritornata in famiglia, all'età di quindici anni, vi trovò un ambiente quanto mai difficile e fu costretta a subire le angherie e le insidie del padre, che per non pagare la sua dote la imprigionò insieme alla sua matrigna. Vittima di privazioni e di abusi sessuali Beatrice trovò il coraggio di denunciare il padre e scrisse una lettera al Papa. La sua denuncia però venne usata dalla chiesa come mezzo di ricatto, infatti per evitare l’arresto il conte Cenci dovette donare alcune sue proprietà alla chiesa e versare una cospicua somma all’erario pontificio. Beatrice continuò a subire molestie e a quel punto organizzò l’omicidio di suo padre con il sostegno della matrigna, dei fratelli maggiori e del castellano Olimpio Calvetti, innamorato di Beatrice. Fu accusata di parricidio e decapitata a Castel Sant’Angelo, sotto lo sguardo di una folla fra cui presenziavano anche Caravaggio e Gentileschi.

Diventò un’eroina popolare immediatamente dopo, per quello strano scherzo del destino che fa delle vittime di una giustizia ingiusta i paladini di un altro ordine morale, e così il nome di Beatrice è diventato simbolo di coraggio, di oppressione che si ribella alla sua ineluttabilità e tenta di farsi giustizia da sola. Ma se uccidere è sbagliato, per quanto tempo si possono subire la violenza, la prigionia, il continuo abuso sessuale?

Sono domande che tormentano Claudia, la donna contemporanea che racconta in scena le vicende della famiglia Cenci. Anche lei vittima di violenze reiterate, si identifica con quella Beatrice che fu la prima nella storia ad attirare l’attenzione su un tema così oscuro e così negato. Ma davvero per una donna di oggi è più facile ottenere giustizia? Davvero è più facile parlare, esporsi, mettersi nelle mani di qualcuno?

Dialoghi incalzanti e monologhi appassionati sono stati trasposti in una musica dal sapore epico, fedele nella ricostruzione storica ma così attuale da saper toccare corde che hanno suscitato un grande entusiasmo di pubblico.

Un musical storico dal forte impatto visivo ed emotivo, un vero e proprio inno contro l’ingiustizia e la violenza che con la canzone “Fragilità di donna” è già presente nel web e in radio.

 

Musiche e Orchestrazioni: Simone Martino - Libretto: Simone Martino – Giuseppe Cartellà - Regia: Davide Lepore

 

Personaggi ed interpreti:

Beatrice Cenci: Sharon Alessandri

 

Francesco Cenci: Giuseppe Cartellà

 

Giacomo Cenci: Enrico D’amore

 

Lucrezia Petroni Velli: MariaGrazia Di Valentino

 

Olimpio Calvetti: Lorenzo Tognocchi

 

Il Giudice: Paolo Gatti

 

Il Bargello: Marco Manca

 

Claudia (Donna Moderna): Ilaria Deangelis

 

La voce del Monsignore è di: Franco Zucca

 

Tecnico del Suono: Willy Antico - Disegno Luci: Davide Lepore - Costumista: Laura Federico - Sarta: Maria Maimone - Progettazione Grafica: Letizia M.Galli - Foto: Barbara Gravelli e Willi Antico

 

Teatro Greco - Via R. Leoncavallo 10 – 00199 ROMA - Orari teatro: serale ore 21.00 – pomeridiana ore 17.00 - Botteghino: tutti i giorni dalle 16,00 alle 19,00. Mercoledì riposo Tel. / Fax 06 860 75 13 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - CostoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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