Scritto da Redazione

In occasione del centenario dalla nascita di Eva Peròn, Sonia Belforte torna in scena con lo spettacolo da lei scritto, diretto e interpretato, “Evita y yo”.

Il recital, rappresentato anche in Ecuador, Colombia e Portogallo, è allestito giovedì 21 marzo al Teatro Agnelli di Torino. L’attrice italo-argentina, reduce dal successo teatrale in “Suore nella tempesta” accanto ad Alessandro Fullin, ripropone la sua opera, un racconto denso di passione e ironia, un dialogo dell’anima di due donne tanto lontane nel tempo, quante vicine nel sentimento.

Sullo sfondo scorrono le immagini d’epoca in un video a cura di Gianfranco Crua, accompagnate dalla musica suonata dal vivo dal pianista argentino Alejandro Duca.

La pièce rievoca, attraverso Evita, amori, dolori e peccati di un’intera nazione. Evita approda a Buenos Aires, dopo aver vissuto un’infanzia difficile, per intraprendere la carriera di attrice. L’incontro con Juan Perón la porta a cambiare strada e diventare la guida dell’Argentina. Diviene quindi la paladina dei “descamisados”, i poveri del paese.

È lei a infondere nel cuore di milioni di persone emarginate, quella popolazione esclusa dal classismo oligarchico argentino, il riconoscimento del loro valore e della loro dignità umana.

Evita, per un male incurabile, muore a 33 anni e la sparizione della sua salma apre la strada al periodo più tragico della storia dell’Argentina, quello della dittatura militare, del soffocamento della libertà e dei “desaparecidos”.

Attraverso questa narrazione ed il canto che richiamano i suoni della sua terra d’origine l’attrice vuole trasmettere speranza ed invitare alla partecipazione attiva alla vita. Bisogna aspirare e ricercare con tenacia il “cambiamento”. Belforte e Evita ci invitano a guardare il mondo da una nuova angolazione, senza la paura di mutare anche il modo di pensare, evitando di giudicare i personaggi della storia bensì capendo le motivazioni che hanno portato la nascita di quel personaggio. Ancor oggi, malgrado i giudizi e le sentenze a carico dell’uno o dell’altro, i problemi di allora restano irrisolti. Evita y yo esorta quindi ad una presa di coscienza molto profonda al di là delle sterili ideologie dietro cui spesso ci si rifugia. È un messaggio positivo, di fratellanza e unità, contro guerre, divisioni e discriminazioni.

Sonia Belforte si è trasferita, giovanissima, da Buenos Aires in Italia ed ha all’attivo un ricco carnet di spettacoli teatrali, concerti, fiction, doppiaggi. Recita e canta con voce travolgente e inconfondibile conquistando letteralmente gli spettatori; rappresenta la nuova Argentina e si fa apprezzare per il suo straordinario talento. Collabora con Assemblea Teatro di Torino dal 2010 con cui ha realizzato “La bambina che raccontava i film” di Hernan Rivera Letelier (presentato al Festival delle Colline torinesi nel 2012), “Tango Adentro” di Sonia Belforte (2012), “El funeral de Neruda” di Luis Sepulveda e Renzo Sicco (portato in tournèe in Sudamerica nel 2013) e “Giorni Migliori”, tratto da un testo di Laura Pariani (presentato al Festival delle Colline Torinesi 2014), “Evita y yo” - prima “Evita ay que vita!” - in tourneè in Sudamerica, Portogallo e Roma (presso l’Ambasciata argentina e il Teatro Cometa Off). Ultimamente ha iniziato la collaborazione con Alessandro Fullin nel suo ultimo spettacolo da lui scritto “Suore nella Tempesta”.

TEATRO AGNELLI -Via Paolo Sarpi, 111, 10135 Torino

21 marzo ore 21,00

Ingresso 10,00 € - Prenotazioni: 011 3042808

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