Dall’inizio di luglio Netflix ha reso disponibile sulla piattaforma la prima stagione di Riverdale, la serie tv tratta dagli Archie Comics.

La serie è ancora un fenomeno prettamente americano, ma sta iniziando ad avere il suo successo anche in Italia: dal 2 luglio è già  disponibile la seconda stagione su Premium Stories. Lo show, nato dalla maestria dell’emittente Cw nel raccontare storie adolescenziali, è stato prodotto da Roberto Aguirre-Sacasa, direttore creativo dei fumetti ultrasettantenni creati da Robert L. Goldwater, Bob Montana e Vic Bloom nel lontano 1941.

Nel nostro paese non è così noto, ma  Archie Andrews è uno dei personaggi più longevi nella storia dei fumetti statunitensi. Riverdale nonostante possa sembrare un prodotto per ragazzi come tanti altri, nasconde un’operazione interessante di recupero e aggiornamento.

Come gli Archie Comics, la serie racconta di un gruppo di ragazzi della Riverdale High School che combattono con intrecci amorosi, indagini e omicidi. A porsi come protagonista delle vicende è principalmente il quartetto composto da Jughead Jones, Betty Cooper, Archie Andrews e Veronica Lodge. L’estate è finita e nell'apparentemente tranquilla cittadina di Riverdale è tempo per i ragazzi di iniziare un nuovo anno scolastico. Presto i quattro si ritrovano ad indagare sulla misteriosa morte di un loro compagno, Jason Blossom,  rimasto ucciso in un presunto incidente in barca. A guidarci nella fitta trama è proprio la voce narrante di uno dei protagonisti, l’anticonformista e sarcastico Jughead Jones: interpretato da Cole Sprouse, è probabilmente il personaggio più riuscito della serie; introverso, in continuo confitto con la sua interiorità, misterioso, amante dei gialli e alla spasmodica ricerca di una verità che tenta di portare a galla attraverso i suoi articoli. Il classico bello e tenebroso di cui ci innamoriamo subito. Jughead trova la perfetta compagna in Betty Cooper (Lili Reinhart), con cui condivide la passione per le indagini e il giornalismo, e  che in apparenza si presenta come la tipica ragazza della porta accanto; solo con lo svilupparsi delle vicende riuscirà a mostrare, ed accettare, il suo lato più oscuro e nascosto. Ad affiancare Jughead e Betty nella storia sono i loro più fedeli amici, l’altra coppia composta da Archie Andrews (KJ Apa), il classico  giocatore di football del liceo che, in realtà, si divide tra la passione per la musica e lo sport, e Veronica Lodge (Camila Mendes), sofisticata e audace ragazza appena trasferitasi da New York con la madre, dopo che uno scandalo finanziario ha travolto la sua famiglia.

La voce narrante ci introduce, o meglio ha l’obiettivo di creare un’atmosfera che ci riconduce subito ai gialli di Agatha Christie o alle tenebre di H.P Lovecraft, nei locali  e nelle strade illuminate da luci al neon, sotto il cielo perennemente nuvoloso della provincia nordamericana. La reinterpretazione dark del fumetto traspone le atmosfere e la moralità puritana di una storia radicata nell’immaginario statunitense, in un tempo sospeso tra passato e presente. La serie si serve della scenografia, fatta di  pub e automobili anni ’50, per mostrare le dinamiche tipiche della provincia (intrighi e pettegolezzi), coniugandole  a una consapevolezza contemporanea visibile nel trattamento di temi quali il suicidio, la competizione femminile, il disagio liceale e la diversità.

Riverdale si presenta  come un teen drama uscito dagli anni ‘90, molto spesso viene  accostato a Pretty Little Liars, ma è anche un buon giallo caratterizzato da un continuo orientarsi verso l’horror. È una serie che si consuma velocemente, episodio dopo episodio, che riesce a tenere viva la tensione nello spettatore, proprio come un giallo. Gli episodi sono sempre in bilico tra tradizione e innovazione. La cittadina titolare, come tante altre della televisione, è qualcosa di più di un pretesto per portare in luce sentimenti quali odio, amore, vendetta, desiderio sessuale, paura, rabbia. È un piccolo ma denso mondo nel quale ci si perde volentieri, pur sapendo che si tratta di intrattenimento per ragazzi; è una sorta di Twin Peaks in salsa adolescenziale che si muove tra milk-shake condivisi con gli amici, storie d’amore e omicidi misteriosi; ma è proprio per questo che ci piace.