Arrivare a Verona ed avere la sensazione di sentire il profumo del vino, quell’aria affascinante e misteriosa contenuta in un calice pare di sentirla tra le strade della città di Giulietta e Romeo.

La gente si ferma, ti saluta, ti racconta un vino, consiglia di assaggiare quello imperdibile, quello che il produttore tiene custodito gelosamente in cantina, ti suggerisce quella enoteca, quel tale produttore, il padiglione della Toscana, quello del Veneto, il Piemonte…questo e tanto altro è Vinitaly 2018.

Giunto alla 52° edizione il Vinitaly non smette di attrarre visitatori ed espositori da tutto il mondo; 128mila presenze, oltre 4.380 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi e più di 15.000 vini proposti tramite l’innovativo strumento della Vinitaly Directory online, in lingua italiana, inglese e cinese per favorire contatti commerciali tutto l’anno.

Vinitaly si conferma sempre più come un importante momento di incontro, per gli operatori del settore, ristoratori, wine lover e professionisti. Da oltre mezzo secolo ha accompagnato e forse favorito, lo sviluppo del mercato enologico. Un mercato che ormai diventa sempre più attento alle innovazioni mantenendo il rispetto e la difesa delle tradizioni e delle identità locali. Camminare tra i padiglioni e gli stand del Vinitaly è come percorrere l’Italia, ciascun padiglione rappresenta identità e peculiarità di una regione e ciascun produttore ha una storia, una tradizione, una passione da raccontare e da trasmettere attraverso un calice di vino.

Tutti gli espositori presenti a Vinitaly con orgoglio e fierezza fanno degustare i propri vini e con amore li raccontano… Per il Trentino Alto Adige incontriamo Matteo Moser, enologo della omonima Azienda, nata nel 1979 a Palo di Giove – Val di Cembra (TN). Ancora correva in bici Francesco Moser ed il fratello decise di imbattersi in questa avventura. “Prevalentemente produciamo vini a bacca bianca, metodo classico, nello specifico Trento doc e gli aromatici tipici del trentino. Due vini a bacca rossa Teroldogo e Lagrein– racconta Matteo Moser – il vino simbolo dell’azienda, dal 1985, è il Trento Doc 51,151. Nato per celebrare il record dell’ora che lo zio ha raggiunto a città del Messico, oggi è il porta bandiera aziendale”. Una bella storia di passione e tradizione quella portata avanti dalla famiglia Moser che ha saputo coniugare professionalità, capacità imprenditoriale e tanta grinta nel fare sempre meglio e sempre di più! Un nome che rappresenta un orgoglio e per questo deve restare sempre all’altezza delle aspettative.

Per la Calabria, regione che negli ultimi anni ha avviato un notevole sviluppo nella produzione del vino, sono tanti i giovani che hanno scelto di dedicarsi all’azienda di famiglia. E’ il caso di Antonio Gialdino della “Casa vinicola Gialdino” una passione trasmessa dal nonno e portata avanti con il papà. Nonostante la giovane età Antonio si impegna con amore e dedizione all’interno dell’azienda, segue l’intero processo produttivo dalla vite alla bottiglia. Un occhio sempre attento all’innovazione ma anche alla valorizzazione del territorio, espressa attraverso i suoi vini ottenuti da vitigni autoctoni. “Ultimamente il nostro lavoro è stato premiato con due riconoscimenti importanti per due vini, un rosè ed un rosso ottenuti entrambi da uve Magliocco. E’ certamente una soddisfazione vedere il proprio lavoro premiato e ci dà la spinta per fare sempre meglio e guardare avanti anche verso mercati internazionali che prestano molta attenzione alle nostre produzioni” afferma il giovane produttore.

Ma il vino guarda anche al sociale, parliamo di Rosamara, dell’Azienda Spadafora 1915, un vino dedicato alle donne; rosato, prodotto con greco nero in purezza vinificato in bianco. “Siamo particolarmente legati a questo vino – dice Ippolito Spadafora -  attraverso questo vino finanzieremo attività di ricerca ed informazioni sulle tematiche delle malattie oncologiche femminili. Abbiamo dato la massima attenzione sia nella tecnica di vinificazione che della tematica sociale che c’è dietro”.

Spadafora è una azienda storica calabrese, tradizione centenaria e costante impegno, “tanta passione e amore, attenti al rispetto della tradizione ma anche sempre pronti all’innovazione. Attenzione continua alle richieste ed i gusti dei consumatori che diventano sempre maggiormente competenti ed esigenti”, afferma Ippolito Spadafora; produzione in costante crescita e distribuzione in aumento sia in Italia che all’estero per i suoi vini.

Sono pochi, forse, 4 giorni di Vinitaly! Una realtà che da 52 anni è in continua crescita, che continua a far registrare un gran numero di presenze e offre grandi opportunità agli espositori ed ai visitatori, garantendo accordi commerciali a livello nazionale ed internazionale. Ma a Vinitaly c’è anche tanta passione, cuore, curiosità, follia, allegria, condivisione e tutto quello che di bello e profondo è contenuto in un calice di vino.

 “Il vino deve avere il volto del luogo e le viscere dell’uomo…in fondo al bicchiere, voglio trovare il paesaggio del luogo in cui sono” Jacques Puisais, fondatore dell’Institute Français du Goût

Appuntamento alla 53esima edizione,  7 al 10 aprile 2019.