Scritto da Fiorella Ialongo
Foto: Matchnews

Uno degli stereotipi maggiormente diffusi in riferimento al turismo è quello di una sua relativa facilità.

Detto diversamente, per attrarre turisti può essere sufficiente aggiungere qualche servizio o attività alla bellezza di un territorio per garantirsi un certo flusso di visitatori. Ad avallare questa tesi si potrebbero citare i positivi dati che recentemente sta registrando il “bel Paese”. Tali statistiche potrebbero indurre ad una loro non corretta interpretazione in quanto risentono di alcuni fattori come una maggiore rischiosità di alcuni nostri concorrenti. Questi elementi stanno spostando verso l’Italia una parte dei flussi turistici che precedentemente hanno scelto destinazioni estere.

Tuttavia, analizzando il fenomeno in profondità ci si può rendere conto che, in realtà, il turismo è un fenomeno complesso, ricco di sfaccettature, che richiede competenze trasversali ed un approccio olistico. Questo significa che la promozione ed il supporto del nostro patrimonio artistico e culturale dovrebbe partire dalla prospettiva di una crescente ed agguerrita competizione nei mercati globali tra la nostra offerta turistica e quella internazionale fornita sia dai canali tradizionali, sia dalle piattaforme digitali. A tal riguardo è necessario approfondire il livello di conoscenza di alcuni indicatori fondamentali come quelli relativi alla frammentazione e diversificazione della domanda turistica e che consentano di definire obiettivi a breve e lungo periodo e successivamente monitorare gli obiettivi raggiunti. In questa linea i dati turistici sui territori potrebbero essere accresciuti per riempire i vuoti informativi anche con l’uso delle moderne tecnologie ed essere maggiormente diffusi.

Le scelte pubbliche dovrebbero quindi basarsi sugli sviluppi dei parametri statistici che non dovrebbero ridursi ad un puro elemento economico. La solidità scientifica dei dati potrebbe costituire una misura dei risultati ottenuti da integrare con altri indicatori di tipo ambientale e sociale. Il fine è l’elaborazione di  strategie turistiche in grado di cogliere i propri punti di forza e di debolezza in un’ottica di sostenibilità a livello locale e nazionale. In questa linea turismo sostenibile significa pianificazione ecologica e socio – culturale in cui le popolazioni residenti e gli operatori turistici nei comprensori hanno un ruolo attivo. Inoltre, le politiche adottate sono in grado di contenere gli effetti distorsivi del turismo di massa ad esempio riducendo la concentrazione di visitatori distribuendoli su un’area maggiore. Questo può essere possibile con attività turistiche integrate su differenti siti ponendo grande attenzione al numero e qualità dei servizi offerti e delle iniziative culturali, analogamente a quanto viene programmato in altre zone europee come la Francia.

A quanto detto si può aggiungere una novità: nel nostro Paese a livello governativo è stato adottato un piano strategico del turismo basato su tre concetti: innovazione, accessibilità e sostenibilità con una programmazione di sei anni. In questo ambito un ruolo interessante potrebbe essere svolto dai borghi che hanno un forte potere attrattivo e rappresentano una caratteristica peculiare dell’Italia. Quanto detto sono i risultati metodologici di una serie di eventi tesi ad analizzare sia le strategie di sviluppo dell’offerta turistica e del suo marketing, sia l’impatto della filiera turistica sull’economia. Il primo di tali appuntamenti è stata la giornata di studio dedicata alle “Risorse culturali per il turismo” organizzata dal Master in “Linguaggi del turismo e comunicazione interculturale” dell’Università Roma Tre, guidato dalla direttrice Barbara Antonucci, ed a cura delle prof.sse Marinella Rocca e Cinzia Pierantonelli.

Tra i qualificati relatori dell’evento si ricordano il Presidente del Comitato Turismo dell’OCSE Armando Peres e Martha Friel dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, coautori del libro: “Futurismi”. In esso è  autorevolmente esposta l’evoluzione del turismo, le sue prospettive e sfide soprattutto in termini di innovazione, oltre agli approcci metodologici frutto delle più avanzate ricerche internazionali. Il secondo rilevante appuntamento è stato il primo “Economic Forum Skal International Roma” intitolato “I borghi più belli d’Italia. L’impatto economico sulla filiera turistica”. Skal è un’organizzazione professionale tra i leaders mondiali nel turismo che promuove in un’ottica di amicizia globale.

Attraverso questa manifestazione la sezione di Roma con la partecipazione, tra gli altri, di alti esponenti del MIBACT e dei Borghi Italia Tour Network ha inteso analizzare le possibilità, le strategie promozionali, l’impatto economico dei borghi sulla filiera turistica. Il terzo appuntamento importante è stata l’intervista che ci hanno gentilmente concesso il Dirigente area studi, innovazione e statistica dell’Agenzia regionale del turismo laziale Vincenzo Capone e la dott.ssa Marcucci Emanuela della medesima struttura sul Benessere Equo e Sostenibile (BES).

Quest’ultima è una misurazione più ampia e completa del benessere degli individui e della società rispetto a quello offerto dal Prodotto Interno Lordo, fermo restando la rilevanza del PIL come misura dei risultati economici di una Nazione.

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