Finalmente anche l’Italia ha il suo supereroe, di Tor Bella Monaca e inizialmente un po’ confuso sui suoi doveri, ma comunque un supereroe.

Esordio alla regia per Gabriele Mainetti, che ha deciso di omaggiare il famoso anime Jeeg robot d’acciaio. Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), un criminale di borgata, durante un inseguimento è costretto a calarsi nelle acque del Tevere e viene a contatto con delle sostanze radioattive che gli donano poteri straordinari. L’uomo, in un primo momento, decide di sfruttare le sue capacità per scopi personali.

Ma col tempo, imparerà a comportarsi da eroe grazie ad Alessia (Ilenia Pastorelli), figlia di Sergio, uno dei membri della batteria capitanata dallo Zingaro (Lorenzo Marinelli), nonché vicina di casa. Nel mentre, c’è una lotta tra clan e lo Zingaro, alias Fabio Cannizzaro, vuole a tutti i costi fare il grande passo e diventare qualcuno.

La storia, scritta da Nicola Guaglianone e Menotti, è ben costruita. L’evoluzione del personaggio infatti, segue una logica definita partendo da un criminale solitario e misantropo, che all’inizio cerca di sfruttare i suoi poteri per denaro. Ma vedendo Alessia in difficoltà, corre in suo aiuto e inizia il suo percorso. Alessia ha un ruolo molto importante, oltre a dargli un’identità, ribattezzandolo Hiroshi Shiba, dal manga da cui è ossessionata, gli insegna a preoccuparsi della gente e ad amare. E’ interessante vedere come le due linee narrative parallele, quella di Enzo che impara ad essere un eroe e la lotta tra clan, si intreccino, fino ad incrociarsi, inserendo un’ulteriore svolta che porterà al gran finale.

La regia è degna di un action movie e gli effetti speciali rendono il tutto ancora più realistico. I movimenti sono fluidi e fanno apparire naturale ogni cosa, anche rompere una porta con un pugno o sradicare un Bancomat. Mainetti crea un universo tutto nuovo, contestualizzandolo nella Roma che conosciamo. Una nota favorevole anche per le musiche, prevalentemente anni Ottanta, per citarne qualcuna, “Un’emozione da poco” di Anna Oxa e “Non sono una signora” di Loredana Bertè, che servono a smorzare spesso la tensione.  

Santamaria è perfetto per questo ruolo, riservato e di poche parole, è molto gestuale e riesce ad esprimere i sentimenti contrastanti del personaggio attraverso lo sguardo. Marinelli invece, è l’emblema del cattivo con qualche rotella fuori posto, spietato ed eccentrico, quasi tragicomico. Due interpretazioni opposte e calzanti. Direttamente dal Grande Fratello arriva invece Ilenia Pastorelli. La donna si trova sorprendentemente a suo agio in un ruolo abbastanza complesso, infatti il personaggio di Alessia ha avuto dei brutti trascorsi ed ha l’animo di una ragazzina. Si può definire quindi un’interpretazione drammatica e quasi disincantata.

La pellicola è una rivelazione e speriamo che diventi un trampolino di lancio per tanti altri film come questo. Non solo a livello qualitativo, ma anche come differenziazione dei generi. Visione assolutamente consigliata.