C’era una volta il cinema italiano che ci faceva sognare e chissà, forse tornerà a farlo! Sicuramente con questo film ci sono buone premesse.

Scritto e diretto da Matteo Garrone (“Gomorra”, 2008 “Reality”, 2012) insieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, è il primo in lingua inglese per il regista. Film a episodi tratto dalla raccolta di fiabe “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. La pellicola è un mix di intrecci e magie incorniciate da un’atmosfera da fiaba. I tre episodi, “La regina”, “La pulce” e “Le due vecchie” sono separati tra di loro, ma i rispettivi personaggi delle storie si incontrano all’inizio del film e si riuniscono alla fine. Inoltre, le storie vengono raccontate poco alla volta, lasciando la giusta dose di curiosità per ognuna di esse. 

 

Il primo episodio racconta la storia della Regina di Selvascura, interpretata da Salma Hayek. Per via della sua sterilità, si rivolge ad un negromante che le suggerisce una soluzione “magica”: mangiare il cuore di un drago marino, cucinato da una vergine. Questo rimedio fiabesco è tradotto in immagini suggestive, in particolare con lo scontro sott’acqua tra il re e il drago. Un’altra scena che merita di essere menzionata è quella del labirinto. La regina insegue il figlio Elias (Christian Lees), che cerca di non farsi trovare insieme a Jonah (Jonah Lees) gemello nato dalla stessa magia. Lei indossa un abito rosso e ricorda la regina di cuori di “Alice nel paese delle meraviglie”. L’ambiente a corte viene rappresentato in modo suggestivo e variegato. Per l’intrattenimento dei regnanti abbiamo giullari, circensi, funamboli, nani, persino un orso che suona la trombetta e balla l’hula hoop.

Il secondo episodio ci mostra come sarebbe una pulce gigante! Il re di Altomonte (Toby Jones) prende a cuore l’animale, che purtroppo viene a mancare. Triste per la recente perdita, indice un torneo e la figlia Viola (Bebe Cave), ragazza ingenua e piena di sogni, finisce nelle mani di un orco. Anche qui c’è molta azione, in particolare quando alcuni circensi cercano di aiutare Viola: scappando dall’orco uno di loro porta la ragazza in spalla e cammina in bilico sopra una corda.

Il terzo episodio è meno cruento, ha anche spunti comici. Il re di Roccaforte (Vincent Cassel), dedito al piacere, si invaghisce di una donna del popolo, non sapendo che in realtà è una vecchia signora. La sua lussuria viene trasposta in immagini che sembrano dei dipinti, raffigurandolo nel bosco, circondato da donne seminude che sembrano delle ninfe. Tutto lascia intuire i fasti che si sono consumati la sera prima. Simpatiche le due vecchiette, che non sono poi così avanti con l’età. Infatti, Shirley Henderson e Hayley Carmichael, sono state trasformate in due anziane signore dalla pelle rugosa, mentre Guillaume Delaunay è diventato un orco terrificante. Il lavoro sui personaggi è notevole, per trucchi e costumi, e restituisce un effetto molto realistico. Da evidenziare la scelta di alcuni di essi, come ad esempio il negromante, poiché hanno dei volti singolari e sono fortemente caratterizzati. Lo stesso vale per la scenografia, curata da Dimitri Capuani e Alessia Anfuso. Ultima nota per l’interpretazione fredda e distaccata di Salma Hayek, rende appieno l’idea della regina disposta a tutto pur di avere un figlio. E per quella di Vincent Cassel, più leggera, ma briosa.

Sicuramente consigliata la visione del film, che ci regala un prodotto italiano diverso che magari, potrà essere l’inizio di nuove sperimentazioni.