Tra i thriller usciti nell’ultimo anno, non possiamo non consigliarvi, Fino all’ultimo indizio (The little things), uscito nel maggio 2021, diretto da John Lee Hancock e interpretato da Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto, il quale si è aggiudicato la candidatura ai Golden Globe 2021, come miglior attore non protagonista.

Fino all’ultimo indizio, è un thriller fatto prevalentemente di ambientazioni notturne, Diner con luci al neon, cabine telefoniche che squillano misteriosamente, viaggi in macchina, visioni e sensi di colpa. Quest’opera cinematografica, arriva con circa 30 anni di ritardo; la sceneggiatura di Hancock, infatti, risale al 1993 e venne proposta a  Spielberg, Beatty, De Vito ed Eastwood. Tuttavia il progetto non venne portato a termine, fino ad oggi.  La pellicola ci porta nell’ottobre del 1990, a Los Angeles, e si presenta subito come un noir da manuale e con due citazioni cinematografiche.

La scena iniziale imita il terrore spielberghiano di Duel, contaminandolo con Il silenzio degli innocenti. L’immagine della ragazza che di notte torna a casa, cantando nella sua auto Roam dei The B-52’s, è chiaramente un riferimento  a quella che canta a squarciagola American girl, prima di andare incontro al suo tragico destino, nel film di Demme. È autunno e a Los Angeles si presenta un nuovo serial killer. Ad occuparsi dei  casi è il nuovo detective Baxter (Rami Malek). In città si trova anche il Vice Sceriffo Deacon (Denzel Washington), per un veloce incarico di raccolta di prove. L’incontro tra i due sarà fatale. Deacon è a conoscenza dei nuovi omicidi e sempre di più nota la somiglianza con un caso che aveva seguito al nord, ed avverte il ritorno di vecchi fantasmi, volti femminili, ormai sbiaditi, che da allora lo ossessionano. Il detective Baxter affascinato dall’esperienza e le capacità del vice sceriffo, chiede consigli e coinvolge definitivamente Deacon nelle indagini: i due si trovano insieme  a studiare il caso del nuovo serial killer, che sta sconvolgendo la città degli angeli.

Niente di nuovo, direte voi. Però, prendendo in prestito il titolo originale del film, The Little Things, è proprio sulle piccole cose che Fino all’ultimo indizio pone l’accento. Quelle particolarità che ne fanno un film di genere, capace di tenere salda l’attenzione dello spettatore e di giocare proprio con quegli elementi tipici del crime. Nel corso delle loro ricerche i due uomini, si confrontano con una figura inquietante, quella di Albert Sparma (Jared Leto), un potenziale sospetto che lavora in un negozio di riparazioni in prossimità degli omicidi. Vedremo come nel corso delle indagini, questo sospettato con il suo sguardo enigmatico, la sua peculiare camminata e il suo atteggiamento provocatorio, si prende gioco dei due investigatori, lasciandoli nel dubbio: si tratta del vero serial killer o siamo di fronte ad un semplice patito del crimine, tuttavia innocente? Que

lla raccontata da John Lee Hancock è un’indagine vecchio stile. Un neo noir fatto di indizi e appostamenti, fascicoli e pedinamenti. La storia di un’ossessione in cui il passato diventa futuro e viceversa.