Scritto da Vincenzo Maio
Foto: Vincenzo Maio

A Benevento, presso il Cinema San Marco, il 28 ottobre 2019 il regista Giambattista Assanti (nella foto) ha presentato il suo ultimo film “Il giovane Pertini combattente per la Libertà”, prodotto dalla Genoma film. E’ stato un appuntamento per le scuole del territorio, alla presenza della nota scrittrice Chiara Ingrao.

Il film, tratto in gran parte dal libro di Stefano Caretti e Maurizio Degl’Innocenti, “Sandro Pertini, combattente per la Libertà”, è stato dedicato ad uno dei più amati presidenti della Repubblica Italiana. Nel film il regista ha inserito molti riferimenti a luoghi e persone del Sannio, dell’Irpinia e della Puglia. Tra le località scelte per le riprese si annoverano Benevento, Santa Croce del Sannio, Colle Sannita, Taurasi, Montefusco, Vieste e Ferrazzano.

Tra le comparse erano presenti i sanniti Dodo Gagliarde, Amerigo Ciervo e il segretario generale della Provincia di Benevento Franco Nardone.

La pellicola ha uno scopo divulgativo, è stata pensata soprattutto per le giovani generazioni, ed evidenzia attraverso le lettere di Sandro Pertini il suo entusiasmo di attento e generoso socialista, e il sentimento di sofferenza vissuto dalla madre Maria Muzio Pertini. E’ ricordata anche l’ amicizia con Claudio Treves, Filippo Turati, Adriano Olivetti, , Ferruccio Parri. Le musiche sono di Guido De Gaetano, allievo di Ennio Morricone.

I protagonisti del film sono: Dominique Sanda nel ruolo di Maria Muzio Pertini; Gabriele Greco è il giovane Pertini; Massimo Dapporto è Pertini adulto; Cesare Bocci è Adriano Olivetti; Gaia Bottazzi nel ruolo di Matilde; Andrea Papale è Cuttano; Massimiliano Buzzanca nel ruolo di Giuseppe Saragat; Nicola Acunzo nel ruolo di Gramsci; Roberto Nobile e Ivana Monti.

Il film sarà proiettato, oltre che a Benevento, anche ad Avellino, Firenze, Milano, Venezia, e dal 7 novembre in poi anche alle città capozona.

Assanti ha dichiarato: <<Per me questo film rappresenta una grande avventura, perché è la prima volta che dirigo un film tratto da un’opera letteraria, e mi sono avvicinato con grande senso di responsabilità e di pudore nei confronti sia del testo, sia del personaggio di Pertini, perché sbagliare doveva essere impossibile>>.

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