Scritto da Zuleca Rienti

Paolo Villaggio, artista genovese, scrittore, attore e musicista, ha accompagnato il cinema italiano per molti anni.

Verrà ricordato per la sua comicità paradossale e grottesca, per il suo “Ragionier Fantozzi”, il timido Fracchia, il professor Kranz, entrando nell’immaginario collettivo con frasi e modi di dire che si sono insinuati nella quotidianità di tutti i giorni, come ad esempio il celebre sfogo liberatorio “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!” seguito da 92 minuti di applausi.

Il personaggio di Ugo Fantozzi è nato proprio dalla penna di Villaggio, che crea un individuo umile e senza pretese, una sorta di uomo medio molto sfortunato, in qualche modo vicino agli italiani. E da questa saga vengono prodotte ben dieci pellicole in cui l’amato ragioniere non è protagonista assoluto, ma è affiancato da alcuni fedeli compagni di viaggio, tra i quali ricordiamo il collega “ragionier Filini”, la moglie Pina, la figlia Mariangela e l’esuberante signorina Silvani.

Ma la sua carriera non riguarda solo la commedia, infatti lavora con Mario Monicelli, Lina Wertmüller, Marco Ferreri, Ermanno Olmi. Scrive testi per Fabrizio De Andrè e lavora in molte trasmissioni televisive e radiofoniche. Nel 1990 vince il David di Donatello come miglior attore protagonista per La voce della Luna di Federico Fellini e nel 1992 riceve il Leone d’Oro alla Carriera.

Un altro artista che, come molti altri prima di lui (Bud Spencer, Stanlio e Ollio, Totò, citandone alcuni) lascia dietro di sé un segno indelebile e un grande pezzo di storia.

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