Scritto da Zuleca Rienti

Un confronto generazionale, un ventenne e un ottantenne dimostrano che il cinema ha ancora molto da raccontare.

Scritto e diretto da Francesco Bruni (regista di Scialla, 2011, Noi 4, 2014 e sceneggiatore di molti film, tra i quali ricordiamo Slam – Tutto per una ragazza, 2016, Il capitale umano, 2014) la pellicola racconta di come Alessandro, un ragazzo di borgata senza particolari aspirazioni, venga affiancato a Giorgio, un anziano poeta affetto da Alzheimer. L’insolita coppia si rivelerà vincente e cambierà in qualche modo la vita di Alessandro.

Una storia autobiografica che tratta con delicatezza le vicende di ognuno, da Alessandro, un giovane che ha abbandonato gli studi e non ha solidi punti di riferimento, a Giorgio, un uomo ormai anziano che nonostante la malattia, in qualche modo riesce ad essere egli stesso il punto di riferimento del giovane e a ritrovare anche se stesso. Oltre al nucleo principale, c’è anche una parentesi narrativa rivolta ad una sorta di “caccia al tesoro” che coinvolge anche i ragazzi che gravitano intorno ad Alessandro, dando movimento alla linea narrativa, senza sviare dai punti principali della trama.

Battute studiate e dialoghi brillanti per una commedia significativa, che si distingue nel panorama cinematografico attuale. Interessanti soprattutto gli scambi tra Alessandro e Giorgio, le battute scaturiscono proprio dalla differenza abissale, non solo dovuta all’età, ma anche alla cultura.

La regia di Bruni è decisa e descrittiva, attenta ai dettagli, che si apre a situazioni più ampie. Una prova decisamente più arguta e matura per il regista, reduce dal precedente Scialla.

Giuliano Montaldo è perfetto, nostalgico e distante, lascia una nuova immagine del vecchio poeta nel cinema, reinventandola del tutto. Andrea Carpenzano, così come gli altri giovani interpreti più o meno alle prime armi, tra cui ricordiamo Arturo Bruni, Emanuele Propizio, regalano un’ottima prova attoriale, calati nel giusto contesto. Ragazzi di borgata, ignoranti e un po’ ingenui, si fanno trascinare da Giorgio e allettati dal possibile guadagno, lo seguono. Dei ventenni disincantati, senza particolari prospettive, che si lasciano guidare e imparano davvero qualcosa.

Una commedia che fa riflettere, piena a suo modo di poesia. Assolutamente consigliato.

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