Arriva un nuovo eroe nell’universo Marvel. Il doctor Strange, anche se con un carattere difficile, conquista subito gli spettatori con le sue arti mistiche, e non solo.

Il film è scritto da Scott Derrickson & C. Robert Cargill e diretto dallo stesso Derrickson (Liberaci dal male, 2014, Sinister, 2012, Ultimatum alla Terra, 2008). Basato sull’omonimo fumetto della Marvel Comics, racconta del dottor Stephen Strange, miglior neurochirurgo del mondo e di come un grave incidente comprometta l’uso delle sue mani. Questo lo porterà a cercare rimedi in posti impensabili che gli apriranno nuove prospettive.

La storia è ben costruita, introduce con un breve epilogo il personaggio di Strange, piuttosto complesso. Per certi versi ricorda Tony Stark, meglio noto come Iron Man, piuttosto egocentrico, anche se con meno senso dell’umorismo. Per altri, ha delle similitudini con il Dottor House televisivo.

I dialoghi sono avvincenti, introducono con facilità a questa nuova dimensione del multiverso e della magia. Stavolta il cattivo è un po’ più etereo e meno definito, forse poteva essere caratterizzato meglio. Sicuramente preferiamo Loki, il fratello di Thor, nella sua interezza. Ma i metodi usati dal dottore per sconfiggerlo, attraverso la manipolazione del tempo e dello spazio, riescono ad ovviare a questa mancanza.

La regia non è da meno. Si manifesta un’euforia visiva attraverso pareti che diventano soffitti, lotte senza armi ma solo a colpi di magia. Lo schermo cambia forma e quasi ci ipnotizza, ricordandoci le atmosfere di Inception di Cristopher Nolan. Il 3d, in questo caso, può arricchire la visione. Colori e luci psichedeliche completano il quadro.

Benedict Cumberbatch è perfetto per la parte. Sguardo glaciale, presuntuoso e saccente, ma allo stesso tempo furbo e assolutamente brillante. Un mix del tutto esplosivo che rimane in armonia sia con il personaggio del dottore che con quello dello stregone. Rachel McAdams è la donna che lo affianca. Tramite lei vediamo quello che di buono c’è in lui. Tilda Swinton è invece l’Antico, che inizierà Strange alle arti mistiche. Un ruolo freddo e distaccato, perfettamente in linea con il resto del film.

Una riconferma Marvel, assolutamente da vedere. Si consiglia la visione dopo i titoli di coda, riservano delle belle sorprese.