Cos’è la Christmas blues? E’ una sindrome caratterizzata da quella tristezza, apparentemente inspiegabile, che coglie molte persone nel periodo delle feste. Christmas blue (triste natale) è una celebre canzone natalizia americana scritta nel 1948 da Billy Hayes e da Jay W. Johnson, e cantata da Ernest Tubb. Ma fu Elvis Presley a farla diventare un’icona delle canzoni di natale. Nonostante un ritmo veloce e allegro è un testo triste in cui si parla della mancanza di un proprio caro nel periodo delle feste natalizie.

La privazione del poter passare un momento di allegria senza una persona amata è una delle cause ma non l’unica. In un natale dove oggi il suo significato è andato oramai perso, sostituito da un consumismo aberrante, gli individui che hanno difficoltà economiche sentiranno maggiormente il problema rispetto ad altri periodi dell’anno.

Christmas Blues è un problema transitorio dell’umore: si manifesta a partire da qualche giorno prima del Natale, quando ha inizio la frenesia delle cene e la corsa agli acquisti, a dopo l’Epifania, con le ultime occasioni di regali e di incontri con amici e parenti. Una volta terminato questo periodo, la persona sofferente di tristezza natalizia di sente come “svuotata”, apatica, priva di interessi. In seguito, con il passare dei giorni e la ripresa delle consuete attività lavorative, la tristezza si allontana poco per volta. Alla base di questo disturbo si ritrova quasi sempre una personalità già predisposta alla depressione! A completare la sindrome aggiungiamo: la quantità di luce solare in meno, tipica di questo periodo dell’anno, che determina una minore concentrazione di serotonina, il neurotrasmettitori che regolano l’appetito, il sonno e appunto il tono dell’umore. Le caratteristiche metereologiche e climatiche di questo periodo influenzano negativamente il benessere delle persone predisposte a stati ansioso-depressivi, e determinano la comparsa di disturbi che scompaiono con il ritorno della bella stagione. Le depressioni stagionali (Seasonal Affective Disorders) sono ben documentate e maggiormente presenti nei paesi Scandinavi. Si ipotizza che l’esposizione a quantità di luce inferiori al necessario per il benessere del cervello faccia sì che molte persone risentano nelle giornate più buie di un calo dell’umore che può configurare un vero e proprio disturbo depressivo stagionale. I sintomi includono A) astenia, B) disturbi del sonno, C) iperfagia (con incremento ponderale) o inappetenza, D) calo del desiderio sessuale, E) peggioramento della sindrome premestruale, F) irritabilità e sbalzi d’umore.

E’ quindi un crocevia tra l’effetto di pressioni socialmente costruite e di sintomi depressivi collegati al periodo più freddo e buio dell’anno: questi sintomi si manifesterebbero ovviamente anche in assenza di Feste, però possono peggiorare se chi ne soffre si sente costretto ad essere felice e a partecipare al rito collettivo conservando una maschera che non lo rappresenta e che lo mette ancor più a disagio. A partire dalla perdita di significato religioso di una Festa nata per celebrare la nascita di Cristo e trasformatasi in una corale corsa al regalo, i doveri religiosi sono stati sostituiti da altri doveri : il dovere di essere, sentirsi e mostrarsi felici e festanti ; il dovere di comprare regali sufficientemente belli e/o costosi sia per i nostri cari, sia per persone che celebrano con noi un rito collettivo senza che vi sia con loro un legame particolarmente sentito (colleghi, parenti che abitualmente non frequentiamo, contatti lavorativi); il dovere di sopportare la vicinanza di parenti con i quali non si ha molto a che spartire e in compagnia dei quali il pranzo di Natale si trasforma in un momento di discussione su questioni famigliari irrisolte, con tanto di riesumazione di vecchie tensioni e di discorsi inopportuni e fastidiosi nei giorni di festa.

Ma la fine dell’anno è anche un tirare le somme dell’anno trascorso e fare propositi per l’anno a venire.

COME USCIRNE?

Il sito Americano counsellingresource.com, propone 5 metodi per provare ad evitare o ridurre il blues.

  1. Accettare il proprio stato
  2. Mangia, dormi e rilassati
  3. Tenersi in attività. Chiamare un amico, ascoltare canzoni, vedere film preferiti. Tutti modi per tenere il cervello alla larga dai brutti pensieri.
  4. Andare a caccia della luce. Sia in casa, sia fuori è importante vivere in ambienti illuminati. Se fuori la giornata è grigia, accendere le luci di casa e illuminarla al massimo. Se fuori è una bella giornata, una passeggiata sotto il sole è il miglior rimedio naturale.
  5. Aiutare gli altri. Provare a farlo in un momento in cui tutto va storto farà sentire la persona importante. In fondo il vero senso del natale è anche nell’aiutare chi ha bisogno. E se si riesce a regalare un sorriso ogni tristezza e malinconia verrà aiutata a guarire.

In ultimo un consiglio alle persone i cui sintomi psicologici o psicosomatici si aggravano con l’approssimarsi delle Feste: è importante che il disagio sia trattato per tempo, senza aspettare di stare così male da volersi chiudere in casa fino al 6 gennaio senza vedere nessuno e a ripetersi che si odiano le Feste. Chi soffre di depressione stagionale o altri sintomi che peggiorano in autunno dovrebbe quindi occuparsi seriamente della situazione e rivolgersi per tempo ad uno psicologo, per non rischiare di rovinarsi anche il Natale.