Scritto da Daniela Piron
Foto: Matchnews

Fara Sabina (RI) - Uscire dal caos della città, andare oltre il traffico frenetico, la distanza, la stanchezza di una giornata di lavoro e trovarsi all’improvviso in una oasi di pace, di serenità dove non si sente più il rumore delle macchine e dove l’aria è pulita. Profumo di tramonto in campagna, di fieno, di sapori genuini. Siamo arrivati all’agriturismo “La Raja”, a Passo Corese ci accoglie la proprietaria la signora Laura Fagiolo insieme alla nipote Antonella. E’ qui che si svolge la semifinale del “Campionato italiano del Salame”, organizzato dall’Accademia delle 5T, giunto alla sua IX edizione, negli ultimi 3 anni ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Alla semifinale sono giunti i migliori 22 salumi del centro sud ed ora alla giuria tecnica l’ingrato compito di assaggiare e di dare un punteggio che consentirà soltanto ai primi 9 di arrivare alla finale di Parma del prossimo 11 ottobre.

C’è anche la giuria popolare che decreterà il vincitore per il premio “il salame che piace alla gente”. La giuria tecnica si compone di 11 esperti: Maria Cristina Beretta, giornalista esperta in ambito enogastronomico, Maestri Assaggiatori di grande prestigio tra cui Antonio Di Caro, Domenico Tagliente e il rinomato chef Nicola Ranieri, il Presidente dell’Accademia delle 5T Giulio Stecchi, la giornalista Anna Maria De Luca, Francesco Guercilena, fiduciario AIS di Rieti e Ipse Dixit la delegazione romana dell’accademia del peperoncino, nella persona del suo Presidente Antonio Bartalotta e di due consiglieri che lo accompagnano. Inizia il viaggio nel gusto, nel sapore e nella tradizione della nostra bella Italia. Sono presenti i migliori produttori di salumi che lavorano in modo artigianale con metodi naturali, senza l’uso di composti chimici e sostanze che possano facilitare il naturale processo di stagionatura.

“La standardizzazione del quotidiano è nemica della qualità” afferma Guido Stecchi nel corso della presentazione della serata “…solo le produzioni artigianali riescono a creare una vera differenziazione e portare una grande qualità” continua Guido Stecchi. I prodotti giunti in semifinale sono davvero di grande gusto e prestigio, molti i produttori che allevano direttamente i maiali, ne curano attentamente l’alimentazione, tengono la filiera completa della produzione, ma che non dimenticano di informare adeguatamente i consumatori attraverso etichette chiare e precise. Una di queste aziende è quella del dott. Ferruccio Romano che alleva il suino nero di Calabria autoctono calabrese allevato al pascolo. Ottima la qualità della soppressata che ha portato in concorso e non stupisce che l’azienda Agricola Romano si sia collocata in prima posizione tra quelle che saranno a Parma sabato 11 ottobre. Alla finalissima saranno presenti artigiani abruzzesi: “Azienda di Stefano Fiore di Fresagrandinara” e l’Azienda Agricola “La noce” di Linda Ferrara di Montazzoli; artigiani marchigiani come il produttore Gianni Sandroni di Cingoli (MC) che ha presentato un gustosissimo ciauscolo e la signora Daniela Storoni dell’azienda “Rinascimento a tavola” specializzata in gastronomia rinascimentale; saranno inoltre presenti ottimi produttori della Basilicata. Leggi tutti i finalisti sul sito di Sapori d’Italia.

Questo nostro viaggio tra i sapori ci ha fatto capire ancora di più quanto, oltre all’immenso patrimonio artistico e culturale, l’Italia possa contare su una grande tradizione enogastronomica che va difesa ed incentivata attraverso la valorizzazione di coloro che operano in modo artigianale, attraverso il sostegno alle associazioni che danno evidenza alle tipicità e specialità locali che rischiano di perdersi in una società che corre a ritmi folli, che si innamora di tutto ciò che arriva dall’estero e che a causa di consumatori che non leggono le etichette e che non sanno più cosa mangiano.

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