E’ soprattutto una mostra di grafica quella presentata al Museo dell’Ara Pacis di Roma dal 4 dicembre all’8 maggio 2016.

L’artista, autore delle numerose illustrazioni, il geniale Henri de Toulouse - Lautrec (Albi 1864 – Saint-André-du-Bois 1901), che Federico Fellini così descriveva: “Ho sempre  avuto la  sensazione  che  Toulouse-Lautrec  mi  fosse  fratello  e  amico. Forse  perché  già  prima dell’invenzione  dei  fratelli Lumière  ha  anticipato  le  inquadrature  e  i  principi della rappresentazione  cinematografica.

Ma  naturalmente  anche  perché  si  sentiva  attratto  dalle  persone diseredate  e disprezzate,  da  coloro  che  le  persone  perbene  definiscono depravati.  Questo  aristocratico  disdegnava  il  mondo sano  e  bello  e  credeva  che  i  fiori  più  belli  e  puri crescessero  su  un  terreno  putrido  e  tra  i  rifiuti”.

Circa 170 le opere esposte tra cui «Manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista» provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum).

Tra queste anche la Copertina per l’Etoile rouge (1898) e quella per la Tribu d’Isidore (1897) dello scrittore Victor Jose, oltre a dieci illustrazioni realizzate negli stessi anni per il volume di Georges Clemenceau Au Pied du Sinai.

Il ricco insieme racconta l’artista francese e la sua vita attraverso cinque sezioni: Notti parigine, Le dive, Le donne della notte, A teatro, Con gli amici.

Un viaggio affascinante nella Francia di fine Ottocento tra i locali bohémien di Montmartre, il Moulin Rouge, le maisons closes e i teatri, tutti in un modo o nell’altro protagonisti dei suoi disegni e dei suoi quadri, cui si aggiungono fotografie e riprese cinematografiche della Parigi di inizio Novecento.

Proveniente da una famiglia dell’aristocrazia terriera francese, figlio di conti, Henri de Toulouse-Lautrec, si dedicherà ben presto all’arte diventando, grazie alla modernità e all’incisività velatamente ironica del suo tratto, uno dei maggiori illustratori a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Tra le opere in mostra più rappresentative, che hanno in alcuni casi come modelle alcune delle donne più famose e ricercate del tempo, sono da segnalare Divan Japonais (1893), che raffigura la ballerina Jane Avril, stella del cabaret parigino e il Busto di Mademoiselle Marcelle Lender, (1895), l’attrice del Théâtre des Variétés, oltre a opere dal carattere privato come Passeggiata in yacht del 1895 o Gita in campagna del 1897.

La serie in mostra di cromolitografie Elles del 1896 è una delle più importanti, quella in cui l’artista raffigura la vita intima e quotidiana delle prostitute sue amiche.

Il fatto di trovarsi con loro a proprio agio, senza soffrire o dover vergognarsi del proprio aspetto (Toulouse soffriva infatti di una malattia genetica delle ossa, con effetti simili al nanismo) lo spinse in alcuni casi a trasformare gli stessi bordelli che frequentava in una specie di ateliers.

Fanno parte di questa serie opere come Il grande palco (1897), La clownessa seduta (1896) e Mademoiselle Cha-U-Kao (1896).

La mostra Toulouse-Lautrec. La collezione del Museo di belle Arti di Budapest promossa e prodotta da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto  Cultura, è curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, autrici dei saggi in catalogo (Skira).

“Toulouse-Lautrec. La collezione del Museo di belle Arti di Budapest” Museo dell’Ara Pacis (spazio espositivo Ara Pacis via di Ripetta) 4 dicembre 2015 – 8 maggio 2016-01-09. Dal lunedì alla domenica, ore 9.30 -19.30 - www.arapacis.it  - www.museiincomuneroma.it

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