1. Salvador Dalí: Piaceri illuminati, 1929 New York, Museum of Modern Art. The Sidney and Harriet Janis Collection © Gala-Salvador Dalí Foundation, by SIAE 2015

Dopo Parigi, Ferrara. E’ il 1915. Giorgio De Chirico arriva nella città estense a causa della guerra assieme al fratello Alberto Savinio.

Ferrara - Ma come a volte accade, in mezzo alle atrocità, può nascondersi un barlume di luce. La bellezza di Ferrara, dopo un iniziale smarrimento, non lascia infatti indifferente l’artista che anzi, proprio in questo periodo, realizza alcune delle sue opere migliori, quelle opere metafisiche fatte di oggetti quotidiani e figure geometriche, che si riveleranno fondamentali per le avanguardie europee del dopoguerra.

«Sull’esempio dei maestri del Quattro e Cinquecento ferrarese la materia pittorica diventa più ricca, spessa e lavorata, dai colori accesi e vibranti. Scorci delle architetture della città si affacciano nei quadri, come nei Progetti della fanciulla (1915, New York, MoMA) in cui le mura rosse e una delle torri del Castello Estense fanno da sfondo a una misteriosa natura morta con un guanto, dei rocchetti di filo e una scatola di spole della manifattura “Ferrara A.S.S.”».

Nella mostra al Palazzo dei Diamanti De Chirico a Ferrara. Metafisica e Avanguardie, dedicata al centenario della stagione metafisica ferrarese, saranno esposte più di settanta opere.

De Chirico soprattutto, ma accanto a lui anche Carlo Carrà e Giorgio Morandi.

Gli anni quelli cruciali della prima guerra mondiale. E, assieme a loro, le opere di quegli artisti che della pittura metafisica subirono il fascino e l’influenza: Man Ray, Raoul Hausmann, George Grosz, René Magritte, Salvador Dalí, Filippo de Pisis e Max Ernst.

Il Carrà di questa esposizione è in primo luogo quello della Villa del Seminario, l’ospedale psichiatrico dove fu ricoverato insieme all’amico e collega Giorgio per le nevrosi causate dalla guerra: Solitudine, 1917-26, La camera incantata, 1917, Il dio ermafrodito, 1917 sono alcune delle tele metafisiche esposte in questa occasione.

E proprio dopo questa esperienza, durante un periodo di licenza, De Chirico si rivolge di nuovo al tema dei manichini: «I quadri risentono dell’atmosfera rinascimentale della città e presentano un chiaroscuro intenso appena ammorbidito da una materia laccata e luminosa. De Chirico rappresenta i manichini come personaggi fatti di stoffa, di latta e di legno, la testa ovoidale è quasi sempre bianca e spesso presenta sulla superficie segni tratteggiati che ricordano le cuciture dei manichini da sartoria e che si incrociano all’altezza della bocca o più spesso degli occhi».

Esemplari a tal proposito il Trovatore, Ettore e Andromaca e Il grande metafisico, tutti del 1917 e provenienti da collezioni private.

Tra i capolavori dell’artista greco si ricordano ancora Malinconia della partenza (1916, Londra, Tate), Natura morta evangelica I (1916, Osaka Museum of Modern Art), L’angelo ebreo (1916, New York, The Metropolitan Museum of Art), cui si affiancano nelle dodici sale attraverso cui la mostra si snoda, Metronome (1944, Rotterdam, Boijmans Van Beuningen Museum) di Salvator Dalì, Condition humaine (1933, Washington, National Gallery of Art) di René Magritte, Natura morta (1920, Milano, Pinacoteca di Brera) di Giorgio Morandi, tanto per citarne alcune.

La mostra, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie di Stoccarda (dove proseguirà dal 18 marzo al 3 luglio 2016), è a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos, in collaborazione con l’Archivio dell’Arte Metafisica.

DE CHIRICO A FERRARA. Metafisica e avanguardie Ferrara, Palazzo dei Diamanti 14 novembre 2015 – 28 febbraio 2016- Orari di apertura: tutti i giorni 9.00 – 19.00 - Informazioni e prenotazioni tel. 0532 244949 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.palazzodiamanti.it

 

  1. Salvador Dalí: Piaceri illuminati, 1929 New York, Museum of Modern Art. The Sidney and Harriet Janis Collection © Gala-Salvador Dalí Foundation, by SIAE 2015
  2. Giorgio de Chirico: Il trovatore, 1917 Collezione privata © by SIAE 2015 René Magritte: Il volto del genio, 1926 Bruxelles, Musée communal d’Ixelles © by SIAE 2015
  3. René Magritte: Il volto del genio, 1926 Bruxelles, Musée communal d’Ixelles © by SIAE 2015
  4. Giorgio de Chirico: Composizione metafisica, 1916, Olio su tela, Collezione privata © by SIAE 2015
  5. Giorgio de Chirico: I progetti della ragazza, fine 1915 Olio su tela, New York, Museum of Modern Art. Lascito di James Thrall Soby,1979 © 2015. Digital image
  6. Giorgio Morandi: Natura morta, 1918, Olio su tela, Mamiano di Traversetolo (PR), Fondazione Magnani Rocca © by SIAE 2015
  7. Salvador Dalí: Gradiva retrouve les ruines anthropomorphes (fantaisie rétrospective), 1931-32 Olio su tela, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza Dalì © Gala-Salvador Dalí Foundation, by SIAE 2015
  8. Giorgio de Chirico: Le Muse inquietanti, 1918 Olio su tela, Collezione privata © by SIAE 2015
  9. Carlo Carrà: Solitudine, 1917 Olio su tela, Collezione privata © by SIAE 2015
  10. Man Ray: Indestructible Object, 1923-1959 Metronomo con ritaglio fotografico sul pendolo, Collezione privata © Man Ray Trust, by SIAE 2015
  11. René Magritte: La Condition humaine, 1933, Olio su tela, Washington, National Gallery of Art © by SIAE 2015
  12. Max Ernst: Justitia o Bottega di macellaio, 1919, Olio su tela, Collezione privata © by SIAE 2015