Scritto da Daniela Piron
Foto: Matchnews

Diamante (CS) - Si è concluso domenica 14 settembre il “Peperoncino Festival 2014”, giunto alla sua ventiduesima edizione si conferma come l’evento calabrese più atteso e più seguito, ed i numeri parlano chiaro. Nonostante la pioggia abbia bagnato le prime serate, le strade di Diamante erano colme di persone. Turisti provenienti da ogni parte della penisola e dall’estero per gustare le numerose prelibatezze piccanti, per assistere a spettacoli di cabaret, tavole rotonde ed intrattenimenti di ogni genere. Sembra di essere nel “paese dei balocchi” hanno detto alcuni turisti. Si perché mentre passeggi sul lungo mare, appaiono giocolieri, poi i trampolieri, in ogni angolo artisti di strada, ballerini di tango, intrattenimento comico, artistico, culturale ed anche scientifico!

Si perché al Peperoncino Festival si sono tenute importanti tavole rotonde, come quella di venerdì 12 “Peperoncino & salute” che ha visto come protagonisti il prof. Bruno Amantea, ordinario di Anestesia e Rianimazione dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, ed il dott. Antonio Ferro, medico specializzato in odontoiatria e vice presidente di Ipse Dixit, la delegazione romana dell’Accademia del peperoncino. Tra i due esperti è scattata subito una forte intesa ed una sinergia che hanno appassionato e coinvolto i numerosi presenti. Il prof. Amantea, è partito dalle origini ed ha spiegato perché nel 1500 il peperoncino, approdato al porto di Livorno ad opera di Cristoforo Colombo, ha iniziato ad essere coltivato ed utilizzato. E così abbiamo scoperto che all’epoca non poteva essere coltivato soltanto per un “vezzo”, ma aveva funzioni ed usi specifici, di grande utilità per la popolazione. Veniva utilizzato per conservare i cibi, consentendo di risparmiare sull’acquisto del sale che era usato proprio per mantenere più a lungo i cibi, ed ancora perché favoriva, e favorisce, la digestione.

La sorpresa più grande è stata scoprire che veniva usato come anticoncezionale, attraverso la sua applicazione a livello locale dopo l’atto sessuale. Il dott. Ferro ha invece spiegato l’utilizzo della capsaicina in ambito medico, in generale nel dolore neuropatico continuo, e nello specifico nella sintomatologia denominata “la sindrome della bocca infuocata” che, può sembrare paradossale, ma viene curata con l’applicazione della tintura madre di capsaicina applicata localmente, per almeno 30 giorni. Il dolore neuropatico continuo può insorgere anche in seguito, e a distanza di parecchio tempo, di una terapia canalare risultata particolarmente dolorosa e peraltro eseguita in un modo del tutto corretto, anche in questi casi si può utilizzare la capsaicina che agendo a livello neuronale lenisce il dolore. Il dott. Ferro ha però voluto sottolineare che ogni paziente reagisce in modi e tempi diversi a questo tipo di cura, ed ha riferito di studi specifici che vengono fatti in collaborazione con ricercatori americani. Insomma molto si sa, ma molto è ancora da scoprire e da raccontare riguardo all’utilizzo della capsaicina e delle sue proprietà, al momento gli unici esperti sembra che siano i giapponesi, ma ci impegneremo per superarli!

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