Pablo Picasso - La camera blu 1901 olio su tela, 50,5 × 61,6 cm The Phillips Collection, Washington, D.C. acquisto 192

Direttamente da oltre oceano arrivano in Italia, attraverso le tappe di una mostra itinerante, alcuni dei capolavori della Phillips Collection di Washington.

Roma - Si tratta del primo museo americano di arte moderna, fondato da Duncan Phillips nel 1921 a partire dalla collezione di famiglia, che nacque con lo scopo di diffondere, mettendole sullo stesso piano, l’arte contemporanea assieme a quella dei maestri moderni del passato, sia americani che europei, all’interno di un proficuo dialogo senza censure.

Un “museo dell’arte moderna e delle sue fonti”, come lo definì lo stesso Phillips, “un centro di sperimentazione” continua, una sfida in positivo che nell’America di quegli anni non aveva precedenti (il Museum of Modern Art di New York aprirà solo nel 1929 e a Washington la National Gallery of Art aprirà nel 1941).

Questo è dunque ciò che si prefigge la mostra “Impressionisti e Moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Washington”: raccontare circa due secoli d’arte attraverso la voce dei protagonisti.

Fino al 14 febbraio al Palazzo delle Esposizioni di Roma i visitatori avranno l’eccezionale possibilità di apprezzare alcuni capolavori provenienti dal museo americano, all’interno di un percorso cronologico che va dal realismo e dal romanticismo ottocenteschi fino all’astrattismo, passando per le variegate correnti artistiche dell’Impressionismo, del Cubismo, del Modernismo e dell’Espressionismo.

Grandissimi i nomi dunque: Ingres, Manet,  Van Gogh, Braque, Kandinskij, Matisse, Modigliani, Picasso e Rothko, solo per citarne alcuni. E grandissime le opere proposte per questa succulenta raccolta.

Tra queste ricordiamo la Camera blu (1901) e la Tauromachia (1934) di Picasso, Ballerine alla sbarra di Edgar Degas (1900 circa), La montagna Sainte-Victoire (1886 – 87) di Paul Cézanne, Il Mediterraneo (1857) di Gustave Courbet, una delle prime acquisizioni del museo, alcune opere di Pierre Bonnard, che rappresenta una delle maggiori presenze della collezione, come Cavallerizza del circo del 1894, e poi ancora una Natura morta di Giorgio Morandi del 1950, una Composizione (1938-1941) di Jackson Pollock, un Mark Rothko Senza titolo del 1968.

La mostra “Impressionisti e Moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Washington”al Palazzo delle Esposizioni, è a cura di Susan Behrends Frank, autrice tra l’altro all’interno del catalogo (edito da Silvana Editoriale) del saggio Duncan Phillips e la Phillips Collection: un museo intimo e raccolto come centro di sperimentazione per l’arte moderna, in cui la studiosa racconta le origini del museo a partire dalla collezione privata della famiglia Phillips (che rappresenterà il nucleo iniziale del museo) fino ad oggi, mettendone in risalto la storia e lo spirito rivoluzionario che ne è alla base: «Nel 1965, un anno prima della morte, [Duncan Phillips] stilò una dichiarazione dei suoi desideri per il futuro, esprimendo la speranza che il museo non avrebbe deviato troppo dalla sua iniziale concezione di casa per le arti in cui la gente potesse avvicinarsi davvero alle opere: “[La Phillips Collection] non deve perdere la vitalità che l’ha sempre caratterizzata e la sua natura di luogo deputato alla diffusione, al piacere e alla riscoperta dell’arte, grazie a frequenti cambiamenti nella disposizione delle opere e a nuove acquisizioni […] La politica della collezione è sempre stata quella di sottolineare la continuità nell’arte, l’evoluzione della tradizione attraverso l’esperienza e la necessità di mettere alla prova le innovazioni dell’ora presente facendo riferimento alle fonti del passato che hanno resistito alla prova del tempo […] La collezione rispetta tutte queste varietà creative e accoglie di buon grado i nuovi orientamenti”. Phillips perciò non considerava la propria collezione una realtà chiusa che nessuno avrebbe potuto arricchire o modificare, anzi consentì esplicitamente ai suoi successori di continuare l’esperimento, nel rispetto dell’unità estetica della raccolta da lui creata. Oggi, nel XXI secolo, la Phillips Collection continua la sua missione di “museo intimo e raccolto unito a un centro di sperimentazione”: una visione del futuro tracciata quasi un secolo fa, che ancora funge da guida per il presente».

Impressionisti e Moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Washington - Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 - Roma - 16 ottobre 2015 – 14 febbraio 2016 Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. Costo del biglietto: intero € 12,50; ridotto € 10.00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni. http://www.palazzoesposizioni.it/Home.aspx

 

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