E come spesso facciamo qui su Machtnews, questa settimana vi proponiamo un tris di mostre gratuite nella capitale.

Roma - Il viaggio inizia con la fotografia. Nello specifico quella surreale e provocatoria di Chan-Hyo Bae, fotografo coreano di adozione londinese. L’esposizione Chan-Hyo Bae: Sator Resartus, a cura di Antonio Calbi, direttore del Teatro di Roma, sarà aperta al pubblico fino al 20 novembre 2015 nello spazio VisionArea, in via della Conciliazione (http://www.visionarea.org/).

Una fotografia, quella di Chan-Hyo Bae , che è quasi teatro poiché l’artista, novello ‘sarto rappezzato’ (il titolo della mostra riprende l’opera dello scrittore Thomas Carlyle), si ritrae travestito da donna lungo il corso dei secoli, in ambientazioni storiche perfette, per parlare di identità, per indagare con irresistibile ironia alcuni aspetti dell’animo umano andando a scardinare luoghi comuni e distinzioni sociali, in un’atmosfera, come sottolinea il professor Emanuele Francesco Maria Emanuele, “a metà tra il sogno e la fiaba”.

Il secondo appuntamento proposto ci porta invece dal 30 ottobre al 13 novembre 2015 alla Casa Internazionale delle Donne per godere di una mostra collettiva organizzata dall’Associazione culturale La Stellina Arte Contemporanea (www.lastellinaartecontemporanea.com ) : Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco. Un titolo piuttosto forte che vuole evidentemente colpire.

Il progetto, a cura di Manuela De Leonardis e Rossella Alessandrucci, nasce infatti dal ritrovamento casuale di alcuni panni di lino utilizzati un tempo per i cicli femminili, consegnati per l’occasione a quattordici artiste internazionali con lo scopo di trasformarli in oggetto artistico, avendo come tema l’universo femminile in tutti i suoi molteplici aspetti, dalla maternità al femminicidio.

Così si legge nel comunicato: «Il sangue è certamente un soggetto ricorrente dell’arte contemporanea, accanto ad altri fluidi corporali come lacrime, sudore, urina, saliva, sperma. Ma se il sangue maschile rappresenta il coraggio, quello femminile implica vergogna, tanto più quando è sangue mestruale. Partendo da questa consapevolezza le artiste contemporanee recuperano istanze femministe dando una forte valenza contestataria ai loro lavori, perché il corpo femminile è il primo luogo della lotta sociale e politica per l’affermazione dei diritti».

Ecco di seguito i nomi delle artiste che hanno partecipato con le loro opere all’iniziativa: Alessandra Baldoni, Rita Boini, Giovanna Caimmi, Maïmouna Guerresi, Susan Harbage Page, Silvia Levenson, Anja Luithle, Patrizia Molinari, Elly Nagaoka, Sonya Orfalian, Ivana Spinelli, Paola Romoli Venturi, Virginia Ryan e Ketty Tagliatti.

Infine, ma come al solito non per ultima, Follow the line di Chiharu Shiota, all’Istituto Giapponese di Cultura (http://www.jfroma.it/ ) fino al 23 gennaio 2016.

L’artista nipponica, che ha rappresentato il proprio paese alla 56ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, propone ora qui a Roma questa nuova installazione, accompagnata da disegni e  video realizzati per la mostra del Padiglione Giappone, in cui vengono affrontate le tematiche esistenziali tipiche della sua opera: amore, odio, vita e morte. 

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Chan-Hyo Bae: Sator Resartus, VisionArea Art Space, via della Conciliazione 4, dal 1 ottobre al 20 Novembre 2015

Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Casa Internazionale delle Donne, via San Francesco di Sales 1A, dal 30 ottobre al 13 novembre 2015

Follow the Line di Chiharu Shiota, Istituto Giapponese di Cultura, via Antonio Gramsci 74, dal 30 ottobre 2015 al 23 gennaio 2016