Affresco da Casa del Bracciale d'oro

Milano - Sarà perché ad Atene mi sono tuffata con gusto tra i reperti antichi del Museo Nazionale Archeologico (dal quale alcune opere provengono). Oppure perché la visita a Cnosso mi ha ricordato che da piccola volevo fare l’archeologa. Fatto sta che, di ritorno dalle vacanze, un articolo su una mostra d’archeologia mi andava proprio di scriverlo! Ed eccolo qui per voi servito su un piatto … di foglia d’oro.

Aperta ancora fino al 10 gennaio 2016, il Palazzo Reale di Milano (organizzatore e produttore assieme ad Electa) ospita la mostra Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei, curata da Gemma Sena Chiesa e Angela Pontrandolfo, promossa in occasione di Expo 2015 dal Comune di Milano – Cultura, dall’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Salerno, il Museo Archeologico di Napoli e la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia.

La mostra racconta, attraverso circa 180 opere greco-romane, le radici della cultura occidentale, ma lo fa da un’angolazione tutto particolare che non corrisponde al solito antropocentrismo che la caratterizza, prende le mosse da una prospettiva che, al di là delle inevitabili e profonde differenze, mi ricorda la rappresentazione orientale della realtà perché, invece che sull’uomo, si concentra appunto sulla natura (che pur è sempre all’uomo subordinata), sulla raffigurazione del paesaggio e sul rapporto di questo, spesso contraddittorio fin dall’antichità, con la presenza umana.

Sei le sezioni della ricca esposizione (cui si aggiunge una settima sala con tre nature morte di Filippo De Pisis (1896-1956) per un interessante confronto con le antiche rappresentazioni di xenia), a coprire un arco di tempo che va dal VIII sec. a.C. al II sec. d.C., con reperti archeologici di notevole importanza provenienti sia dall’Italia, come nel caso del Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dei Musei di Ischia e di Paestum, o di quello di Locri, sia internazionali come, oltre a quello già citato di Atene, il Kunsthistoriches Museum di Vienna e il Louvre di Parigi.

Nelle sale di Palazzo Reale, il cui allestimento è a cura di Francesco Venezia, si susseguono così capolavori antichi di varia tipologia e bellezza: vasi e piatti in terracotta dipinta, sculture e bassorilievi, preziosi gioielli, numerosi affreschi raffiguranti paesaggi e nature morte.

Dalle opere nel loro insieme emerge in maniera squisitamente poetica, oltre che meramente artistica, il rapporto dell’uomo con l’ambiente circostante, il suo farsi nel corso dei secoli metafora e mito. La presenza divina, spesso in questo caso incarnata da figure come quella di Dioniso legato alla produzione del vino, o quella di Demetra legata al grano, appare com’è noto costante e per certi versi rassicurante quando è volta a spiegare fenomeni naturali come ad esempio il susseguirsi delle stagioni. Nello stesso tempo i frutti della natura diventano elementi di riconoscimento di alcune delle principali divinità: l’alloro per Apollo, l’ulivo per Atena, la quercia per Zeus.

Il percorso svela agli occhi del visitatore una natura che, in base all’epoca storica, cambia via via aspetto, mostrando a volte il proprio volto fantastico e ornamentale, come nei bellissimi esemplari di vasi neri a figure rosse del IV secolo a. C., o quello più pastorale e realistico, in esempi quali la lastra proveniente da Paestum con una caccia al leone o l’affresco di Ercolano raffigurante asino e barche.

Tra i capolavori presenti in mostra il famoso ‘Vaso blu’, proveniente da Pompei e ora conservato al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, realizzato in vetro cammeo con eroti vendemmianti in bianco su fondo blu.

Completa il percorso espositivo un’interessante iniziativa ad opera dell’associazione botanica ‘Orticola di Lombardia’: sul retro di Palazzo Reale è stato allestito uno spazio verde ispirato al viridarium delle case romane con piante utilizzate circa duemila anni fa, alcune delle quali infatti, come l’oleandro (Nerium Oleander) e la palma da dattero (Phoenix dactylifera), appaiono sull’affresco da Pompei della Casa del Bracciale d’Oro.

Mito e natura. Dalla Grecia a Pompei - Palazzo Reale, Milano - Piazza Duomo 12 - Dal 31 luglio 2015 al 10 gennaio 2016 - orari: lunedì 14.30-19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30, giovedì e sabato 9.30-22.30 - Ingresso Intero: € 12 Ridotto: € 10 Info e prenotazioni - 02 92800821 www.mostramitonatura.it

  1. Cratere tardo-geometrico, c.d. Cratere del Naufragio Argilla, 725-700 a.C. Museo Archeologico di Pithecusae, Villa arbusto, Lacco Ameno
  2. Piatto da pesce Ceramica apula a figure rosse, 330-310 a.C. da Ruvo Collezione Intesa Sanpaolo
  3. Lastra di copertura. Necropoli di Tempa del Prete. Tomba 4. Tomba del Tuffatore travertino spugnoso con superficie intonacata dipinta, intorno al 480 a.C. Paestum, Museo Archeologico Nazionale Foto del gabinetto fotografico del Museo Archeologico Nazionale Paestum - Autori: Francesco Valletta e Giovanni Grippo
  4. Anfora con eroti vendemmianti (c.d. Vaso blu) Vetro cammeo, età claudia Napoli, Museo Archeologico Nazionale Archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli
  5. Corona aurea a foglie di quercia oro, bronzo, II sec. a.C. Taranto, Museo Nazionale Archeologico Su concessione del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Archeologica della Puglia – Archivio Fotografico (foto di P. Buscicchio)
  6. Collana a vaghi oro, fine IV-inizi III sec. a.C. Taranto, Museo Nazionale Archeologico Su concessione del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Archeologica della Puglia – Archivio Fotografico (foto di P. Buscicchio)
  7. Rilievo Grimani: pecora che allatta i suoi cuccioli Marmo, tarda età augustea, prima metà I a.C. Vienna, Kunsthistorisches Museum
  8. Affresco da Pompei, Casa del Bracciale d’Oro, oecus, parete sud, registro mediano Intonaco dipinto, età giulio-claudia Pompei, Casa del Bracciale d’Oro Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia
  9. Affresco con natura morta Intonaco dipinto, IV stile, 45-79 d.C da Ercolano, Casa dei Cervi Napoli, Museo Archeologico Nazionale Archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli