“Grand Tour – L’Italia vista dagli artisti cinesi”, così si intitola. Una sorta di nuovo ‘viaggio di formazione’ sulla scia di quello che divenne di gran moda a partire dalla fine del XVII secolo e poi per tutto il XIX.

Roma - Sarà perché è stato uno degli argomenti della mia tesi di laurea, o perché invidio sempre un po’ lo straniero che visita l’Italia e le sue bellezze naturali ed artistiche per la prima volta, fatto sta che quando ho saputo di questa mostra ho pensato fosse davvero un’iniziativa interessante che valesse la pena divulgare.

Riservato all’inizio ai rampolli delle famiglie nobiliari, si diffuse in seguito anche presso personaggi di altro rango, intellettuali ed artisti più o meno squattrinati attratti dalle bellezze del paese, in particolare da Roma, e dalle recenti scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, i quali, al seguito magari di qualche ricco personaggio o riunendosi, una volta giunti in Italia, con i propri connazionali, percorrevano il Bel Paese da cima a fondo, serbando la memoria di queste esperienze in disegni, dipinti o testi manoscritti.

Un esempio in letteratura noto a tutti il celebre ‘Viaggio in Italia’ di Johann Wolfgang von  Goethe: circa 620 pagine in cui sono raccolte, con dovizia di particolari, tutte le impressioni che il paesaggio e le usanze italiane suscitarono nel grande scrittore tedesco.  

E tra i pittori dell’epoca Thomas Jones, Jacob Philipp Hackert, Jean-Achille Benouville, Charles Coleman e tanti altri (l’elenco potrebbe essere pressoché infinito).

Promossa dalla Fondazione Alessandro Kokocinski, dalla Shanghai International Culture Association e dall’Associazione Artisti Internazionali Ponte, con l’ausilio del Comune di Viterbo, la mostra “Grand Tour – L’Italia vista dagli artisti cinesi” ha luogo a Roma, presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci in Palazzo Brancaccio, e presenta al pubblico le opere realizzate da cinque artisti cinesi di fama riconosciuta attivi sul mercato internazionale: Din Yilin (Nanchino, 1953), Wang Weixin (Wenzhou, 1938), Yin Xiong (Fujian Jianyang, 1963), Liu Manwen (Haerbin, 1962) e Zhou Zhiwei (Shanghai, 1954), i quali, grazie ad un soggiorno italiano di circa un mese, hanno avuto modo di visitare, oltre ovviamente a gallerie e musei, i luoghi caratteristici del nostro paese e di studiarli  en plain air, con lo scopo di trasformare, come accadeva per gli artisti del passato, le emozioni provate in arte.

Il progetto nasce, tra l’altro, proprio dalla volontà di creare un inter-scambio culturale tra artisti di diversi paesi anche, anzi soprattutto, come in questo caso, molto lontani fra loro.

Roma e il Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci saranno infatti solo la prima tappa di un percorso più lungo che avrà luogo di volta in volta in una sede diversa e che permetterà al pubblico di gustare non solo le opere di questi artisti cinesi contemporanei ma, accanto ad esse, anche di alcuni dipinti dell’epoca del Grand Tour originario provenienti da collezioni private.

Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘G. Tucci’ - Via Merulana, 248, 00185 - Roma. Martedì, mercoledì, venerdì ore 9.00-14.00, giovedì, sabato, domenica e festivi ore 9.00-19.30 lunedì chiuso