Henri Matisse - Nudo in poltrona, pianta verde

Roma - ‘Matisse. Arabesque’, questo il titolo della mostra, perché nel percorso proposto alle Scuderie del Quirinale dal 5 marzo al 21 giugno 2015, ciò che si vuole mettere in luce è proprio l’influenza che l’Oriente - dove il significato della parola oriente abbraccia il Marocco, la Cina, il Giappone, l’Africa e la Russia  – ha avuto sull’innovativo ed energico linguaggio pittorico dell’artista.

Nei due piani dello spazio espositivo messo a disposizione in cui si collocano le opere di Matisse - più di novanta -  emerge il giusto compromesso tra dipinti e grafica.

Disegni che spesso spiegano l’origine (o lo sono in tutto e per tutto) del quadro appeso lì accanto, che vengono messi a confronto con opere orientali originali (come nella sezione  dedicata all’arte giapponese, in cui sono presenti stampe antiche) o che semplicemente testimoniano, nella loro preziosità, lo studio continuo e accurato del pittore di questi influssi una volta arabeggianti, un’altra africane, un’altra ancora russe.

Si attraversa così l’intera esistenza del pittore, in passaggi chiari e ben distribuiti da una sala all’altra, passando dagli anni giovanili ai primi viaggi che lo porteranno prima in Algeria, nel 1906, poi a Mosca nel 1911, fino ad arrivare nel 1912 in Marocco.

La mostra è quindi godibilissima e permette di respirare davvero quell’aria fatti di odori e sapori stranieri che vengono da lontano, gli stessi  che – ci piace pensarla così – affascinarono il Matisse abitante della stimolante metropoli parigina, al tempo nuovo centro di aggregazione culturale e artistico. L’apporto che la sua arte subirà da tutte queste influenze sarà fondamentale nell’evoluzione del suo linguaggio, dall’abbandono della prospettiva tradizionale all’uso ancora più disinvolto del colore.

Esposti per la felicità del pubblico alcuni capolavori provenienti da importanti musei europei, russi e americani, tra i quali Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington: Tre sorelle (1916-17), Zohra sulla terrazza (1912), Pervinche - Giardino marocchino (1912), Paravento moresco (1921), I pesci rossi (1911).

Oltre a dipinti, disegni e xilografie, l’esposizione si arricchisce di alcuni manufatti originali tra cui compaiono stoffe pregiate, maschere africane e maioliche, fino ad arrivare ai costumi teatrali realizzati su disegno del pittore per i Balletti Russi di Diaghilev.

Proposta dalle Scuderie del Quirinale, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura e Turismo, la mostra, a cura di Ester Coen, è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre. Il catalogo a cura di Skira editore presenta testi  di Rémi Labrusse (Arabeschi. Una storia occidentale), Eva-Maria Troelenberg (“Saltare il fosso”: Matisse e l’“inutilità” catalitica di esporre le arti islamiche), Avinoam Shalem (Leggere tra le righe: attraverso i papiers découpés di Matisse), Egidio Cossa (Matisse e le Arts Nègre), Yuko Tanaka (Matisse e i tessuti asiatici), Zelda De Lillo (Le Chant du rossignol) e Laurent Jenny (Finestre aperte, ovvero “il dentro del fuori”). 

Matisse. Arabesque 5 marzo – 21 giugno 2015 - Scuderie del Quirinale -Via XXIV Maggio 16, Roma - Orario: 10.00 - 20.00 da domenica a giovedì / 10.00 - 22.30 venerdì e sabato