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Spesso molti citano degli scrittori e magari dichiarano che sono bravi solo per averne sentito parlare da altri i quali, a loro volta, li hanno letti male, in fretta, o addirittura senza capirli. Ed è cosi che spesso si sviluppa, e cresce nel mondo, la fabbrica dell’elogio e del consenso: cioè di quella cosa che varia e cambia nel tempo come varia il giudizio di quei critici d’arte che a volte ignorano un pittore per poi riconoscere, magari dopo secoli, che si trattava di un artista importante. Mentre di altri finora elogiati nessuno più ne parla e finiscono nel dimenticatoio come accade con i fenomeni di moda. La stessa cosa avviene o é avvenuta per certe scoperte dapprima ritenute sacre e indiscutibili, poi abbandonate o sostituite da altre considerate più moderne e credibile. Così tutto ciò che cambia a sua volta si trasforma, diventa teoria e opinione, modificando in parte il nostro pensiero e il nostro comportamento, vale a dire il complesso delle nostre scelte. Perché noi nel villaggio globale, che poi tanto globale non é, non siamo soltanto dei lettori pronti ad accettare il giudizio di “maestri” più o meno bravi e preparati. Abbiamo infatti imparato che questi “maestri” spesso affermano cose delle quali non sono convinti. A volte magari le affermano onestamente e in totale buonafede. A volte soltanto a difesa del proprio stipendio.

Ma è chiaro che ognuno di noi, quando cerca di capire, fa fatica ad orientarsi nella selva di opinioni che riguardano l’arte o la scienza, ma in quella selva ancora più fitta che riguarda il mondo della politica. Quasi sempre ciò che dicono i politici è ambiguo e poco chiaro. E comunque, anche quando sembra chiaro, va preso con le molle e beneficio d’inventario. Perché spesso la politica, quando uno la osserva attentamente, appare come l’arte di cambiare le carte in tavola elargendo soprattutto promesse. Colui che la pratica può somigliare a un prestigiatore, a un giocoliere. Ma deve sapere che il pubblico, alla fine dei giochi, non è sempre disposto ad ammirare e ad applaudire. Perché tutte le mode cambiano, non solo il giudizio sugli scrittori e sugli artisti. Viaggiamo tutti, assillati da una quantità di problemi, su questa pallina meravigliosa che è il pianeta Terra.  Se immaginiamo il domani possiamo pensare a libri di fantascienza. Ma se pensiamo all’oggi dobbiamo proteggerci in primo luogo dal diluvio delle opinioni fatte solo di parole. I politici perciò riflettano prima di dire sciocchezze. Purtroppo in questo senso noi ci troviamo in una giungla. E proprio la giungla, là dove non ci aspettavamo, può nascondere sorprese e bestie feroci.