“Non dimenticherò la luce dei cavalli”.

 “...E lacrime calde cadevano loro giù dalle palpebre, scorrevano in terra, e si sporcava la ricca criniera  di quà e di là lungo il giogo”. Con questi versi Omero descrive, nell’Iliade, il dolore quasi personificato di due divini cavalli immortali, Xanto e Balio, di fronte alla morte in battaglia di Patroclo. Il premio Nobel Pablo Neruda riesce invece a far rivivere al lettore un’altra emozione suscitata dai cavalli: l’incitante tesoro della vita.

Ho visto dalla finestra i cavalli.

Fu a Berlino, d’inverno. La luce
era senza luce, senza cielo il cielo.

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Improvvisamente, condotti da un uomo,
dieci cavalli uscirono dalla nebbia.

Ondeggiarono appena, uscendo, come il fuoco,
ma pei miei occhi empirono il mondo
vuoto fino a quell’ora. Perfetti, accesi,
erano come dieci déi dalle lunghe zampe pure,
dai crini simili al sonno del sale.

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e agli occhi furiosi si affacciava
come una prigioniera, l’energia.
E lì in silenzio, in mezzo
al giorno dell’inverno sudicio e disorientato
i cavalli intensi erano il sangue,
il ritmo, l’incitante tesoro della vita.
Guardai, guardai e allora rivissi: senza saperlo
lì era la fonte, la danza dell’oro, il cielo,
il fuoco che viveva nella bellezza.

Ho dimenticato l’inverno di quella Berlino oscura.
Non dimenticherò la luce dei cavalli.

In queste due liriche può essere racchiusa una vivificante relazione millenaria: quella tra l’uomo ed il cavallo. Da oltre 6.000 anni gli equini camminano insieme a noi, hanno superato l’aspetto puramente utilitaristico per guadagnarsi a buon titolo l’appellativo di fidati compagni di viaggio, oltre ad una propria nicchia nella storia, nella cultura e nella religione. In riferimento all’ultimo punto si cita la narrazione biblica dei Cavalieri dell’Apocalisse, il passaggio del Mar Rosso dei carri egizi che inseguivano gli Israeliti, descritta nel libro dell’Esodo, e citata anche nel Corano nella Sura 26. Inoltre, il profeta Maometto fece dell’allevamento di una razza equina un dogma religioso. In riferimento alla storia ed alla cultura si ricorda che la città di Alessandria Bucefala fu fondata nel Pakistan proprio in onore di Bucefalo, l’ inseparabile quadrupede di Alessandro Magno nelle sue mitiche conquiste. Napoleone Bonaparte scelse di farsi immortalare, in un celebre quadro, con il purosangue Marengo raffigurato con la criniera al vento e pronto al galoppo.

I ferri di cavallo di Palomo sono conservati in un museo a ricordo della profezia che legò l’animale al generale venezuelano Simon Bolivar. Pegaso é il nome di una costellazione di stelle in onore dell’alato stallone bianco di Zeus. Nel poema epico “Cantar de mio Cid” vi é il prototipo dell’eroe cavalleresco e si narra delle vicende di El Cid Campeador. Le sue gesta furono legate alla riconquista della penisola iberica sui Mori accanto al suo cavallo Babieca. Questo nome significa stupido, tale infatti fu l’appellativo dispregiativo che sfuggì all’allevatore sulla scelta del dono da parte del condottiero El Cid. Nel tempo invece, il destriero si rivelò agile e veloce, anzi, grazie ad uno stratagemma, portando in groppa l’eroe appena morto, contribuì ad impaurire gli arabi e spingerli alla resa.

Si provi anche ad immaginare la conquista del West, celebrata nei film hollywoodiani, senza gli stalloni ed il  7° Cavalleria di Custer a Little Bighorn. L’ideale della “nuova frontiera”, nato nel corso dell’allargamento verso ovest dei confini degli Stati Uniti, fu ripreso dal Presidente americano John Kennedy e, pur con i dovuti distinguo, potrebbe essere valido ancora oggi. Il riferimento é all’Horse Green Experience. Questa iniziativa ha l’obiettivo di “aggregare Istituzioni, Enti, Associazioni, Amministrazioni Locali, PMI e Centri di Ricerca per condividere visioni e progetti di sviluppo economico dei territori. Promuovere un avvicinamento tra uomo e cavallo attraverso iniziative all’ aria aperta sperimentando esperienze più a contatto con la natura e ai valori della sostenibilità ambientale valorizzando e approfondendo la conoscenza dei temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per favorirne la sua corretta attuazione. Proporre un nuovo modo di comunicare e promuovere il mondo del cavallo attraverso una piattaforma digitale innovativa. Creare un progetto laboratorio che si basi su un nuovo approccio del prodotto “territorio” espresso in un percorso esperienziale unico ed esclusivo. Sostenere ed incentivare la conoscenza della Carta dei Diritti del Cavallo. La salute e il benessere del cavallo devono diventare i doveri e le responsabilità degli uomini”. 

All’interno delle iniziative in corso di questa manifestazione si cita il Forum Internazionale tenutosi nei locali del museo Ara Pacis a Roma. Il focus dell’incontro é  stata “La relazione uomo – cavallo: contributo al patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”. Durante l’incontro vi é stato, tra gli altri, un intervento della Prof.ssa Barbara Antonucci, direttrice del Master in lingue, comunicazione interculturale e management del turismo dell’Ateneo Roma Tre. La docente universitaria ha presentato “la ricerca redatta da un’équipe di ricercatori dell’Università Roma Tre che ha realizzato, per la prima volta al mondo, un inventario del patrimonio culturale immateriale legato alla relazione uomo-cavallo, indagando su: avvenimenti sportivi che si configurano come eventi tradizionali capaci di attrattività turistica e culturale per i territori, musei e iconografie, attività tradizionali artigiane, folklore e tradizioni, territori che possono costituire itinerari di visita, luoghi paesaggistici storici, rievocazioni storiche delle regioni italiane, con particolare riguardo alla Città di Roma” . Si ricordano anche i contributi del Prof. Fabio Carbone dell’Università di Coventry (Regno Unito), e della Dott.ssa Maria Lucia Galli, Direttrice dell’agenzia di informazione Cavallo 2000 e autrice di pubblicazioni di cultura equestre. Nelle due relazioni sono state esposte le potenzialità del cavallo e del turismo sostenibile nella promozione della comunicazione interculturale e di una cultura di pace; il ruolo socio-culturale del cavallo ed il suo apporto simbolico e sostanziale al patrimonio culturale dell’umanità; i benefici della relazione uomo cavallo sul piano del benessere fisico, psichico ed emotivo delle persone; la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico a tutela dell’identità delle comunità. Maggiori informazioni sugli eventi in programma sul sito della manifestazione: https://horsegreenexperience.com/