Scritto da Fiorella Ialongo

Uno degli elementi dell’arte é lo sforzo degli autori di rendere partecipe l’osservatore del risultato dell’opera stessa. Ne deriva che al concetto di bello in senso “tradizionale” si preferisce quello di interessante.

Con tale termine si intende quindi sottolineare un altro elemento accanto a quello di estetico, ovvero una componente intellettuale. Detto diversamente, una raffigurazione supera il mero aspetto attraente a favore di una capacità di sollecitare la mente ed i sensi e può essere apprezzata anche per quanto comunica, analogamente a quanto accade con un’opera letteraria.

Questo significa che colui che guarda non é più passivo come lo spettatore, bensì  diventa fruitore, parte attiva del rapporto con l’opera d’arte. Un’altra conseguenza di questa impostazione é una sorta di potere affettivo dell’arte, cioé una capacità di arrivare in luoghi dell’anima difficilmente raggiungibili in altra maniera.

In fondo, fin dai primi mesi di vita siamo attratti  dalle forme, dai colori, e questa tensione è sempre presente nell’uomo,  anche se a volte può rimane latente nel vortice degli impegni quotidiani. L’invito è pertanto quello di riscoprire la bellezza dell’arte e il suo potere affettivo ed emozionale attraverso il contatto con la forma materica in molteplici espressioni, senza di dimenticare di  riscoprire ed entrare in simbiosi con tutto ciò che risveglia la nostra parte interiore.

Il riferimento é alla  mostra collettiva di arte contemporanea “Lifeline” presso la Galleria della Biblioteca Angelica in piazza di S. Agostino a Roma.

L’evento é curato dal critico d’arte Monica Ferrarini dell’Associazione M.F.eventi con la collaborazione di Alice Di Piero, ha avuto il patrocinio morale della Regione Lazio e  del Municipio Roma I Centro. In occasione del vernissage abbiamo intervistato la curatrice Monica Ferrarini la quale ci ha rivelato che “la mostra si propone di presentare le istanze delle più attuali correnti espressive che spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia, offrendo un confronto tra differenti tendenze artistiche che esulano dalla rappresentazione oggettiva della realtà e che, attraverso molteplici codici espressivi, comunicano al visitatore messaggi da interpretare e codificare. Lifeline presenterà un alternarsi di stili e linguaggi innovativi che non lasceranno indifferente l’osservatore, invitandolo a riflettere sull’attuale panorama artistico internazionale. La mostra in questione vuole altresì porre l’accento sulla funzione catartica dell’arte come strumento capace di attingere alle zone più recondite dell’animo umano per poi raccontarle attraverso forme, materia e colore. L’arte diventa quindi un veicolo di ricerca esistenziale e spirituale, in grado di oltrepassare i limiti naturali attraverso la trascendenza e, grazie alla sua energia vitale frutto dell’unione di pensiero, sentimento e azione, atta ad andare oltre l’imminente, il materiale, il finito.

Gli artisti partecipanti sono: Patrizia Almonti, Shahad AlMutawa, Estelle Amare, Regula Margrit Bill, Manuela Citti, Marie Chantal, Gillian Collins, Leilani Euphrosyne, Frederick John Featham, Giulio Cesare Giacobbe, Roberta Ghelli, Marussa Gioviinazzo, Christelle Grange, Anna Irmanovová,  Susanna Isaksson, Tamara Jare, Anja Kappelmeier, Georgia Karampelou, Adrian Koszyk, Lize Krüger, Elisabeth López, Ezequiel Martinez Llaser, Stefania Nicolini, Ada Nori, Paolo Pardi, Eralda Pitto, Salvo Privitera, Francesca Ragona, Lucilla Rosati, Fariba Safai, Martina Schepperle, Maria Stamati, Natale Stefani, Jim Tsinganos, Russell Vanecek, Diego Veneziani, Françoise Verbeke, Stephane Vereecken, Joanna Wojtal Kalinowska.

Gli orari della mostra, che termina il primo ottobre, sono:

dal lunedì al venerdì: 10:30-12:30 ; 15,00-19,00

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