Parlando di arte e di bellezza il riferimento usuale é ad una celebre citazione (la bellezza salverà il mondo) ma, in tempi di pandemia, introduciamo un terzo elemento legato ai primi due: la salute.

A prima vista, non é immediato il rapporto che lega questi tre fattori, eppure studi scientifici hanno dimostrato gli effetti benefici del godere delle opere d’arte. Esse appartengono alle modalità più alte di conoscenza in quanto l’artista, attraverso la sua produzione, stimola e condivide con l’osservatore il momento che ha raffigurato. In altre parole, é riduttivo considerare la bellezza di un’opera solo da un punto di vista estetico, di proporzione tra le forme, in quanto un prodotto artistico é un incentivo per  l’intelligenza, per l’elaborazione del pensiero.

Si può quindi affermare che l’arte può contribuire, accanto ad un adeguato stile di vita ed una dieta equilibrata, al benessere psico-fisico. E’ bene sottolineare, infatti, che altri autorevoli studi americani hanno dimostrato che l’esposizione all’arte può ridurre la produzione degli ormoni dello stress ed aumentare quelli della felicità. Ne possono derivare, di conseguenza, anche benefici effetti sulla “fabbricazione” dei propri antinfiammatori. Questi risultati possono essere ulteriormente amplificati nel caso in cui la fruizione culturale venga condivisa, cioè sia in compagnia. Da quanto detto si comprende il motivo per cui gli artisti sono stati definiti “dei neuroscienziati che esplorano le capacità della mente” dal Prof. Semir Zeki. Egli é docente di neurobiologia allo University College di Londra e fondatore della neuroestetica, la branca medica che studia le basi neurologiche che entrano in gioco nella creazione e contemplazione di un’opera d’arte. Il senso della precedente citazione indica che la conoscenza degli artisti non si limita al puro intuito, ma é frutto, tra gli altri fattori, di un’attenta elaborazione e maturazione.

Se l’arte può essere considerata anche come un rimedio, se ne consiglia un’immediata assunzione, in particolare la mostra collettiva di arte contemporanea “Something Beautiful” di cui si trasmette il comunicato stampa.

Verrà inaugurata venerdì 19 febbraio alle ore 17,00 la mostra collettiva di arte contemporanea “Something Beautiful” presso la prestigiosa Galleria la Pigna sita all’interno dello storico Palazzo Maffei Marescotti sede del Vicariato - Via della Pigna 13-00186 Roma.

L’evento è curato dal critico d’arte Monica Ferrarini dell’Associazione M.F.eventi con la collaborazione di Alice Di Piero. La mostra gode del patrocinio morale della Regione.

“Something beautiful” vede coinvolti artisti internazionali che presenteranno opere che richiamano al pensiero espresso da Papa Paolo VI in un suo celebre Enchiridion:

“Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani…Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo” (Paolo VI, Enchiridion Vaticanum, 1,p.305)

Artisti partecipanti: Joana Antunes, Elio Atte, Axel Beker, Antonella Bertoni, Remo Carradori, Marie Chantal, Manuela Citti, Claudio Detto, Elena Dobrovdskaya, Maria Emilov, Rossella Ghigliotti, Marussa Giovinazzo, Anna Irmanovovà, Vera Kober, Kirsten Kohrt, Simon Lambrey, Monica Marcenaro, Herbert Meißlitzer, Stefania Mincuzzi, Stefania Nicolini, Maria Rita Onofri, Nicole Papaefthimiou, Paolo Pardi, Laura Pennesi, Monica Pizzo, Simona Poncia, Salvo Privitera, Barbara Repetto, Chatarina Salomonsson, Maria Stamati, Alla Strelet, Iaroslav Strelet, Anna Tedone, Stephane Vereecken, Rebecca Volkmann, Marco Weber.

Info:

opening venerdì 19 febbraio - ore 17,00

date: 19/26 febbraio 2021 - orari: 15:30/19