Scritto da Fiorella Ialongo
Foto: Matchnews

“Lo straniero” è Meursault, il protagonista del capolavoro di Albert Camus o chiunque, in maniera analoga, assume un atteggiamento di distacco da se stesso e dagli altri?

Questa modalità di essere “straniero” è estraneità oppure rifiuto del conformismo, rivendicazione dell’accettazione per quello che si è, della possibilità di dire no come elemento primario della libertà? Sono queste alcune delle domande sottese della mostra di disegno e pittura che Manuel Gantes propone, con l’enigmatico titolo “Lo Straniero”, alla Galleria dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma, rivisitando una serie di 119 disegni che fecero parte della sua tesi dottorale: “Disegno nei secoli XX e XXI: immagine, spazio, tempo”, presso la Facoltà di Belle Arti dell’ Università di Lisbona.

A questo nucleo tematico di disegni ha aggiunto recenti serie di raffigurazioni.

Nel corso del vernissage la Prof.ssa Luisa Arruda, curatrice della personale, ci ha rivelato che ai precedenti quesiti l’artista non fornisce risposte, si tratta di opere aperte come un rimando al saggio di Umberto Eco. In altri termini, la rappresentazione non è completamente esplicitata, delimitata  e, pur conservando la medesima forma, diventa differente agli occhi degli osservatori. Si tratta di una tecnica che intende superare il concetto di quadro come raffigurazione definita per proporre la tela come terreno di opportunità di interpretazione, tutte ugualmente vere senza priorità tra di esse. Nella seconda sala sono esposte delle raffigurazioni che prendono spunto dal “Cristo delle trincee”, una crocifissione trovata da soldati portoghesi nel corso del conflitto mondiale, icona del dolore della guerra. Nella terza sala le immagini stilizzate assumono colori che tendono al plumbeo, con le ombre scure che si allungano sul terreno, a ricordare il dramma dei migranti del Nord Africa. Le tonalità di questa sezione sono opposte a quelle della prima, che presentano sfumature calde, solari.

Le opere esposte di Manuel Gantes, docente presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università di Lisbona, sono state presenti in rappresentazioni pubbliche in Portogallo, Olanda, Francia.  La mostra gode del patrocinio dell’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Antonio De Almeida Lima, resterà aperta fino al 23 febbraio, da martedì a sabato, dalle 17 alle 20. Nel corso del vernissage è stato ricordato che sono aperte le iscrizioni ai corsi di portoghese, per maggiori informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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