Scritto da Fiorella Ialongo
Foto: web

Il simbolismo della luce nelle religioni è fortissimo. Da manifestazione fisica si trasforma in un modello originario con un’ampia varietà di significati.

Il primo di essi si riferisce all’essere ed all’esistere analogamente al linguaggio comune in cui la nascita di una persona è indicata con l’espressione “venire alla luce”. Altri significati sono il frutto di un’elaborazione teologica – simbolica. Nella fede cristiana, ad esempio, la creazione divina inizia con la luce che percorre tutta la Sacra Scrittura rappresentando uno degli attributi di Dio. In un’antica teologia Veda l’ente creatore è presentato come un suono che prorompe in tantissime luci ed esseri animati. E’ da sottolineare inoltre che il significato della denominazione sacra di Buddha è quello de “l’Illuminato”.

Per tale altissima valenza l’Unione Induista Italiana (UII) ha scelto la principale festa indù, il Dīpāvali (o Diwali), ovvero la Festa della Luce (che si potrebbe definire come il Natale induista) per organizzare la quarta edizione di una riflessione culturale. Quest’anno il tema è stato il “Dono (Dana)”, inteso come espressione di sensibilità religiosa e di ricchezza etica. Tale confronto si è svolto attraverso una serie di iniziative che si sono realizzate in due sessioni.

La prima si è tenuta nei prestigiosi locali della sala capitolare del Senato, ad essa hanno partecipato autorità politiche, sociali e membri delle principali comunità religiose. In questa occasione, tra l’altro, l’UII ha devoluto un contributo finanziario di 10.000 euro prelevato dall’8x1000, a favore dell' “Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare”. Esso è stato istituito da Eurispes e da Coldiretti ed è presieduto dall'ex procuratore antimafia Gian Carlo Caselli. Con questo gesto si è voluto dare un segno tangibile per la lotta contro le “agro-mafie”. Essa si rende necessaria dati i numerosi casi denunciati di sfruttamento di gruppi di comunità indiane che trovano occupazione in particolare nelle attività lattiero – casearie. La seconda parte delle manifestazioni si è svolta con il sostegno dell’ Ambasciata dell’India nella sua sede romana.

In questa sessione ci ha gentilmente concesso un’intervista il presidente dell’UII Franco Di Maria Jayendranatha. Egli ha sottolineato come  la Festa della Luce sia stata l’occasione per promuovere il dialogo con le istituzioni e le altre confessioni. In tema di confronto con le altre fedi il presidente UII Franco Di Maria Jayendranatha ci ha comunicato di aver avuto in precedenza anche un incontro con rappresentanti della comunità cattolica all’Università Gregoriana alla presenza del Rettore P. Nuno da Silva Gonçalves, SJ.

L’evento pomeridiano delle manifestazioni è iniziato con la Cerimonia dell’accensione della Lampada seguito da un interludio artistico con danza kuchipudi e bharatanatyam, in quanto il ballo è parte integrante del culto induista. Successivamente si è tenuta una tavola rotonda con i maggiori rappresentanti delle diverse comunità religiose del Dharma:  induista, buddhista, jainista e sikh. In questa occasione  è stato sottolineato anche la ricchezza di significati del termine Dharma che rappresenta inoltre un concetto collettivo. Il simbolismo della festa è quello della vittoria del bene sulle tenebre dell’ignoranza e dell’ egoismo. Si è trattato di un grande momento di fratellanza e di amicizia in cui sono stati indicati i principi fondamentali di queste grandi tradizioni religiose come insieme di tradizioni e scuole teologiche. E’ stata anche la dimostrazione di come le confessioni possano dialogare in un clima di profondo rispetto.

Tra i relatori si ricordano: Svamini Hamsananda Ghiri, Vicepresidente Unione Induista Italiana, Ministro di culto; Mariangela Falà, Presidente Fondazione Maitreya; Harshadray Nandlal Sanghrajka MBE, Deputy Chair, Institute of Jainology; Tiziana Lorenzetti dell’ ISIAO.

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