Scritto da Manuela D'Aguanno
Renato Guttuso Angurie,1986 Olio su tela, cm 90x100 Busto Arsizio, collezione privata © Renato Guttuso by SIAE 2016

Gli appassionati hanno ancora poco più di un mese per visitare la bella mostra sugli ‘oggetti parlanti’ del maestro siciliano, cui la sua terra natale, la Sicilia, ha deciso di rendere omaggio.

Palermo. La mostra Guttuso. La forza delle cose, a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia , prende vita in occasione dei venticinque anni dalla nascita, nel dicembre del 1991, della Fondazione Sicilia, che da allora continua a portare avanti il progetto di valorizzazione delle arti e delle scienze sul territorio isolano.

Quarantasette le opere in mostra, dagli anni Trenta alla metà circa degli anni Ottanta, provenienti sia da importanti collezioni private che da istituzioni prestigiose quali il MART (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, la Fondazione Pellin e ovviamente il Museo Guttuso.

Sfondo dell’esposizione le eleganti sale di Villa Zito, ormai pinacoteca ufficiale della Fondazione dal 2005, dove è conservata tra l’altro anche la ricca collezione permanente di dipinti e grafiche.

Oltre alle preziose tele del pittore la mostra si arricchisce anche di fotografie, concesse dall’Archivio Guttuso, e di interessanti video provenienti da Rai Teche, che contribuiscono ad allargare la prospettiva sulla vita dell’artista e soprattutto sui suoi rapporti con le altre figure culturali e artistiche del tempo.

Il percorso della mostra parte dagli anni bui della guerra e attraversa via via le varie fasi della carriera artistica del maestro, dalle influenze di Picasso negli anni ’40 e ’50 fino ad approdare negli anni ’80 ad un’ interpretazione quasi simbolico-allegorica della realtà, passando attraverso l’informale degli anni Sessanta.

Un viaggio che sono gli oggetti stessi a raccontare, percorsi come sono da una vibrazione cromatica e ‘tattile’ che li rende vivi. Le meravigliose Angurie del 1986, ad esempio, o Teschio e cravatte del 1979, o ancora La Natura morta con fornello elettrico del 1961.

Protagonisti assoluti sono tuttavia i ben noti barattoli usati per la pittura e in generale le nature morte all’interno del suo atelier: «Entrare nello studio di Renato Guttuso comunicava un’idea di disordine nel quale libri, giornali, tazzine di caffè, posacenere pieni e ancora fumanti, boccette d’inchiostro aperte, pennini intrisi di china erano affastellati sui tavoli, sulle sedie, sulle molte librerie; a terra erano accatastati, spesso con la parte dipinta rivolta verso il muro, tele di varia dimensione».

Così inizia il saggio in catalogo di Fabio Carapezza Guttuso. Ed è proprio quello che i dipinti del maestro ci raccontano. Emblematici in questo senso Barattoli e tubetti di colore del 1986, Natura morta con lampada (1940-41), dove compaiono diversi elementi tra cui un teschio animale, una gabbietta e altri oggetti sparsi sul tavolo o Un angolo dello studio di via Pompeo Magno, sempre dei primi anni Quaranta, dove a farla da padrone sono fiasche di vino, cestini di vimini e libri.

Gli studi dell’artista, come ben sottolinea Carapezza Guttuso nel suo saggio, sono luoghi dove si riuniscono artisti e intellettuali, dove si fa cultura, dove le stesse cose assumono una fisionomia diversa, cessando di essere semplici oggetti, ma cose appunto, portatrici di significati che le travalicano: Guttuso dipingendo quelle cose è in grado di farci percepire l’aura che hanno acquisito, la forza con cui riflettono le conversazioni, spesso animate e clandestine, i desideri e le aspirazioni dell’artista e della sua generazione, mescolandosi a quelle irripetibili atmosfere».

 

GUTTUSO - La forza delle cose

22 dicembre 2016 -  26 marzo 2017

Palermo, Villa Zito - Via della Libertà, 52

Orari: martedì - giovedì ore 10.00 – 17.00 / venerdì – sabato - domenica e festivi ore 10.00 – 19.00 - Info: 091.7782180 - 337.1655482; www.villazito.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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