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Professore, lei potrebbe essere definito in tanti modi per le cose che fa e per le cariche che ricopre, ma lei come si definisce?

Mi definisco un grande lavoratore della penna e del pensiero, come un contadino utilizza determinati attrezzi per il suo lavoro, io utilizzo umilmente la penna ed il pensiero. E’ con questo spirito che ho scritto tutti i miei libri ed anche quest’ultimo (Diritti umani violati ndr).

A proposito di questo suo ultimo libro, cosa lo ha spinto a scriverlo?

Nello scrivere questo libro cresceva in me la sofferenza perché i diritti umani venivano ancora calpestati e non solo quelli politici, ma anche quelli che appartengono alla nostra quotidianità.

Basti pensare ai bambini che sono costretti all’addestramento alla guerra e, addirittura, ad uccidere; ad alcune donne che ancora oggi, in parte del nostro emisfero, non possono uscire di casa o, dove viene consentito, possono farlo esclusivamente indossando una specie di scafandro, il burka; in altri luoghi alle donne non è consentito nemmeno guidare una macchina; per non parlare del fenomeno del “caporalato”. Scene visibili anche nella nostra realtà quotidiana, dove alcuni uomini sono costretti all’alba di ogni mattina ad aspettare che qualcuno li arruoli per poter lavorare nel corso di quella giornata, magari con un compenso, in nero, che non va oltre 20,00 € e senza il versamento dei contributi pensionistici, senza tutela del risarcimento in caso di infortunio, sono esseri umani ma simili a dei fantasmi, come se non esistessero.

Nella prima pagina del libro c’è una dedica quantomeno inaspettata essendo lei notoriamente un laico, una dedica a Papa Francesco, perché?

Laico non significa contrario alla fede, il laico è colui che rispetta il prossimo a patto che la propria opinione venga rispettata, è colui che non obbedisce ai dogmi, laico è colui che vuole sottoporre al vaglio della propria ragione tutto ciò che gli viene detto, il laico si rifiuta di ripetere ciò che dicono gli altri. Ho voluto dedicarlo a Papa Francesco in quanto è stato il primo Papa a dire “vorrei una Chiesa povera per i poveri” una frase che rappresenta una evidente difesa degli oppressi. E’ stato il primo Papa della storia a voler riformare la curia in senso orizzontale abbattendo le roccaforti del potere, del privilegio, degli abusi, il primo Papa a voler veder chiaro nello IOR, nell’Apsa, nell’amministrazione dei beni finanziari, e, soprattutto a dichiarare “ma chi sono io per giudicare i gay o altre persone che vogliono vivere i loro sentimenti d’amore anche in modo un po’ singolare”, quindi l’umiltà di Papa Francesco rappresenta forse la spiegazione di tante situazioni nuove che si sono create, ho visto finalmente in questo Papa una svolta nella Chiesa. Mi piace sottolineare che le intuizioni di Papa Bergoglio sono in linea con quelle intuizioni del mio vescovo di Molfetta, Don Tonino Bello, il quale si è prodigato sempre per accogliere i profughi che venivano dall’Albania…30 anni fa il solco era già stato tracciato da lui…ma poi devo aggiungere anche grandi figure come Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta, Madre Francesca Cabrini che vivendo in America accoglieva gli immigrati italiani e li aiutava in tutti i modi. Finalmente la Chiesa è tornata nel solco della tradizione originaria, quella dei primi tre secoli, ecco perché ho voluto dedicare il libro proprio a Papa Francesco, perché un Papa così coraggioso va sostenuto, va aiutato, va applaudito.

Cosa induce l’essere umano a calpestare i diritti umani

Sono sempre più convinto da moltissimi anni che alcuni essere umani cedono ad una tentazione organizzata da una entità spirituale esterna a noi. Esiste il male, il maligno il Satana che ha tutto l’interesse a catturare gli umani più possibile, d’altronde, nella preghiera del Padre nostro recitiamo “liberaci dal male, non ci indurre in tentazione” e quindi se Gesù ci ha insegnato a pregare in questo modo significa che il male esiste. Molto spesso ai suoi discepoli disse “scacciate i demoni”, anche Papa Francesco insiste nel metterci in guardia perché ogni crimine, dal singolo assassinio, al furto, al sequestro di persona, fino ai massacri, alle guerre, ai genocidi, ai bombardamenti, non sono altro che fatti che avvengono dietro sobillazione satanica. Quindi i governanti o singoli essere umani nel momento in cui decidono di compiere un delitto, un crimine o una violazione, in genere, dei diritti umani, si mettono in ginocchio difronte al tentatore, al drago maledetto (Giovanni, l’apocalisse), se riuscissimo a lanciare questo messaggio, soprattutto nei confronti dei giovani, li salveremmo dalla droga, dal furto, dalle devianze, creeremmo una società di gente onesta che sa impostare la propria vita sul rispetto della vita degli altri, una società di galantuomini, proprio come diceva Gaetano Salvemini, governata da altri galantuomini. Dobbiamo essere forti nei confronti di coloro che ci inducono a violare i diritti elementari della persona umana, ecco qual’è lo scopo principale del mio libro.

Un messaggio ai giovani per non violare i diritti umani

Siate forti nel carattere, determinati a perseguire finalità benefiche, non cedete mai a coloro che vi inducono a deragliare dal binario della legalità, dell’onestà, cercate di profondere le vostre energie nello studio, nello sport, nella musica, in tutto ciò che contribuisce a far progredire l’umanità. Ogni volta che vi accorgete che qualcuno vi sta portando verso il baratro, verso la distruzione fisica e morale, sappiate dire di no, tutto dipende da noi, ricordo che uno storico latino, Gaio Sallustio Crispo, sintetizzò questo concetto nella frase “Quisque faber fortunae suae”, ciascuno di noi può essere l’artefice del proprio destino, ecco, quindi è semplice, basta essere forti e non essere trascinati verso la devianza, la delinquenza di vario genere.